Alpinismo

Ugo Angelino: l’ultimo saluto al più dolce degli eroi del K2

Messner sulla Gazzetta dello Sport lo ha definito “il più dolce tra gli eroi del k2” e la singolare espressione non sorprende certo chi ha conosciuto Ugo Angelino. Fu scelto per il K2 anche per le sue doti organizzative e dimostrò grande lealtà a quella spedizione e calore umano ai suoi compagni che il k2 lo “conquistarono” anche con lui, tutti insieme. “La spedizione continua” era il loro motto, anche quando annualmente si incontravano, sempre il 31 luglio, la giornata della vetta.

Sessantadue anni dopo Ugo Angelino ha riempito di gente il Duomo della sua Biella, la città che lo aveva acclamato al suo rientro dalla Spedizione al K2, che ha voluto per l’ultima volta stringersi a lui e ai suoi  figli, Stefano e Martina.

I membri della spedizione del 1954

“La sua dedizione alla montagna è un esempio per tutti noi” ha detto il presidente generale del Club Alpino Italiano Vincenzo Torti, che ha aggiunto: “Il Cai è presente in tutte le sue componenti a rendere omaggio al protagonista di un’impresa che fece storia e che per l’epoca, l’Italia stava lentamente uscendo dal dopoguerra, contribuì a ridare ottimismo e voglia di crescere alla nazione”, ricordando inoltre come la vita di Angelino sia stata l’incarnazione dei valori Cai: associazionismo, crescita e cultura, solidarietà.

Ancora una volta Ugo Angelino, da protagonista della spedizione e della montagna che segnò la sua vita, in queste ore ha riportato tutti alla grandezza di quella impresa, al formidabile risultato che 13 uomini e alpinisti, guidati da uno scienziato qual’era Ardito Desio, riuscirono a cogliere.

Di quel gruppo resta solo Erich Abram, che per motivi di saluto non ha potuto essere a Biella a salutare l’amico Ugo.

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