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Prosegue la spedizione in solitaria di Pontrandolfo in Artartide

Ha appena trascorso il 45esimo giorno da solo in Antartide Michele Pontrandolfo, che sta cercando di raggiungere il Polo Sud dell’inaccessibilità, per poi dirigersi verso il Polo Sud geografico. Il termine della spedizione è previsto per metà gennaio.

L’anno scorso, come vi avevamo raccontato, a fermarlo fu l’assenza di vento, che rendeva impossibile usare lo snowkite; quest’anno le cose paiono andare un poco meglio, sebbene le avversità non manchino, soprattutto a causa del ripresentarsi delle difficoltà ad usare la vela: “Camminare, sciare, camminare e ancora sciare…la vela? mah…riposa in slitta!! – aggiorna Pontrandolfo su Facebook, che aggiunge – Vento da sud…sud est…10/15/20 km/h…contrario alla mia direzione. Vento da est…est sud est…40 km/h…raffiche da 45/50 km/h…discreto per andare bolinando verso sud sud ovest, ma troppo forte quando la visibilità è di pochi metri. Aspetto…non resta altro da fare. Il vento cala, cala, cala… dalla slitta prendo la vela da 12 mq… (circa 30 minuti per stendere linee e vela) …dai Michele che andiamo con il kite oggi!!!!…ma il vento inesorabilmente diminuisce l’intensità in pochissimo tempo. Vento da est….dalle sue raffiche di 50 km/h in meno di un’ora passa alla velocità di 12/15 km/h……..mi prende in giro?….aspettiamo magari riprende a soffiare un po’ più forte… 1,2,3, e 4, e 5, e 6… ops… i giorni volano….tranne le mie vele...”.

L’ultima trasmissione dal GPS il 14 dicembre: Pontrandolfo, secondo il satellite, dovrebbe essere a queste coordinate: Lat: -70.822731, Lon: 11.646236. Sul suo profilo Facebook racconta invece la quotidianità della spedizione, soprattutto per quanto riguarda l’essere solo: “quando il vento soffia forte e non puoi muoverti, l’unica protezione è la tendina: l’interno misura 2,10 m di lunghezza, 1,50 di larghezza e circa 1 m di altezza… praticamente le uniche posizioni sono da seduto o sdraiato.  I muscoli della schiena (curvata a causa della poca altezza) e delle gambe (incrociate) ne risento abbastanza soprattutto quando i giorni di stop sono tanti. Esco per togliere il ghiaccio dalle slitte e dalla tendina… qualche passo per mettere in moto i muscoli e poi si rientra nella “tana rossa”. Unico svago un po’ di musica e il film…”Lo chiamavano Trinità”… praticamente conosco tutte le battute!!! …meno male che mi manca la pistola!”.

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