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In ricordo di Angelo D’Arrigo

ROMA – Inseguire i sogni volando era la specialità di Angelo D’Arrigo. Niente e nessuno poteva fermarlo. Con il deltaplano ha superato le cime dell’Everest e dell’Aconcagua, ha attraversato il Sahara e il Mediterraneo e dalla Siberia ha raggiunto il Mar Caspio. Sono imprese che ne hanno fatto una leggenda del volo sportivo. Ma l’estremo per Angelo non era mai fine a stesso. La difesa della Natura, la diffusione di una nuova sensibilità ecologica, lo studio del volo degli uccelli per migliorare la tecnica dell’Uomo sono elementi sempre presenti in ogni sua avventura. L’amore per la Natura era così forte in lui che si è persino spinto a voler insegnare a volare agli uccelli nati in cattività. E rielaborando gli studi di Konrad Lorenz sull’imprinting ha messo a punto una tecnica con cui ha portato i nuovi nati a spiccare il primo volo dietro a lui.

Sotto questa nuova luce le sue imprese diventano ancora più straordinarie, perché il volo sul Sahara e il Mediterraneo serve ad accompagnare la migrazione dei falchi, quello dalla Siberia al Mar Caspio a far ritrovare alle gru siberiane la rotta migratoria. Il volo sull’Everest a reintrodurre l’aquila nepalese nel suo ambiente e quello sull’Aconcagua a riportare i condor nella Cordigliera andina.

Sono state queste le tappe principali del progetto ‘Metamorphosis’ avviato nel 2001, con il sostegno tra gli altri di WWF e LIPU, e drammaticamente interrotto nel 2006, quando in un giorno di marzo, un incidente durante un volo dimostrativo non gli ha lasciato scampo. Purtroppo, come ha detto una volta Angelo, ‘la gravità ha sempre fatto pagare caro il prezzo all’uomo di giocare per aria’.

Per il decennale della scomparsa, il 26 marzo, la SD Cinematografica lo ricorda con una clip che qui potete vedere e con ‘Flying over Everest’, il documentario che ha prodotto seguendolo in una delle sue imprese più grandi, il volo sopra il tetto del mondo, l’Everest e che ha vinto numerosi premi.

Per commemorare Angelo D’Arrigo, sul vulcano siciliano teatro delle sue prime imprese, nella zona dei monti Silvestri, gli sarà dedicata una scultura in pietra lavica, opera dell’artista Luca Zuppelli. La cerimonia è stata voluta dalla Fondazione Angelo D’Arrigo che ha coinvolto il Parco e la Funivia dell’Etna, l’area metropolitana di Catania ed il comune di Nicolosi che ospiterà il monumento. Ci saranno amici, parenti, autorità, la moglie Laura Mancuso, il figlio Gabriele e decine di associazioni culturali, sportive e d’ambientalisti a ricordare il campione. Inoltre, al tramonto del 26 marzo centinaia di lanterne si alzeranno in volo da tutte le montagne che conobbero le imprese di Angelo D’Arrigo, a partire dall’Etna a due passi da casa sua, fino all’Everest ed all’Aconcagua.

Per vedere il documentario integralmente: Flying over Everest

Per maggiori informazioni sulla cerimonia: http://angelodarrigo.com/home_it.php

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