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UNA VITA COSÌ: il libro di Walter Bonatti in edicola con La Gazzetta dello Sport

[:it]BERGAMO – La vita di Walter Bonatti è stata la rappresentazione plastica, evidente a tutti, dell’intelligenza creativa, della passione e dell’amore di un uomo per le montagne e la natura.

I suoi scritti sono stati tra quelli più tradotti e letti al mondo: trattano e raccontano di montagna, di imprese e avventure la cui forza e suggestione affondano a piene mani nella personalità, forte e rigorosa, del Bonatti uomo. Rimarrà nella storia come una leggenda declinabile in tre tempi: quello “eroico” dell’alpinismo, quello della natura selvaggia , quello della serenità e della passione per la vita, con Rossana Podestà, affettuosa compagna dei suoi ultimi anni.

Non sempre amato. Né dall’ufficialità alpinistica, né dalla stampa, che certo gli dedicava pagine (fu uno dei primi alpinisti mediatici), ma anche critiche. Per questo lasciò amareggiato l’Italia per Chamonix, per ritornare solo qualche anno dopo a Milano e prender casa infine tra i solatii declivi della bassa Valtellina.

Bonatti rimane un pilastro portante dell’alpinismo, per la sua concezione moderna dell’arrampicata, dimostrata sul Petit Capucin, ma anche per la sua partecipazione alla spedizione al K2 a soli 24 anni e per il suo generoso e drammatico contributo alla riuscita di quella formidabile impresa. Subito dopo per aver portato a termine un gioiello dell’arrampicata sul Dru: una via ormai irripetibile per il crollo del pilastro di granito che lo vide impegnato per più giorni, da solo, nel tracciare un itinerario duro e bello. Chi ha avuto la fortuna di ripeterlo conserva di certo una grande impressione dell’uomo che lo tracciò.

Ma Bonatti è stato anche l’uomo del Pilone Centrale del Freney e del suo tragico epilogo con la perdita di Oggioni, le polemiche italiane e i riconoscimenti francesi. L’impresa sul Gasherbrum IV, con Cassin capo spedizione e Carlo Mauri come compagno di cordata, fu luminosa come il nome della montagna salita. Molte altre imprese e vie portano il suo nome, belle, estreme, fino al Cervino, in solitaria, in invernale.

E poi la passione per il racconto fotografico, in giro per il mondo dall’Alaska al centro dell’Africa, la Nuova Zelanda, in Messico, Capo Horn, la Patagonia, ovunque fosse possibile raccontare in quegli anni dalle patinate pagine di Epoca un pezzo di natura remota.

Una vita così“, in edicola (è acquistabile anche online) con la Gazzetta dello Sport a 7,90 € nella collana “Montagna Leggendaria”. Il libro è edito nella versione aggiornata, pubblicata nel 2014.[:]

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