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Le signore del Nanga Parbat

[:it]Sono 25 le spedizioni che negli ultimi 27 anni hanno tentato in inverno di salire il Nanga Parbat. Ma forse solo due o tre cordate avrebbero potuto farcela in questi ultimi anni.
Quelli che ci sono arrivati più vicino e che per qualche “pasticcio” di scelta di percorso hanno rinunciato sono stati senz’alto il gruppo Nardi, Txikon e Satpara, che nel gennaio 2015 hanno toccato il punto più alto sulla via Kinshofer e che hanno comunicato successivamente di aver raggiunto la quota di 7850 metri circa.

Lo scorso inverno ha avuto qualche possibilità anche Elisabeth Revol, che era partita con Nardi che poi ha lasciato al seguito di una serie di diverse valutazioni, speriamo solo alpinistiche, sulla via pensata e tentata da Mummery 120 anni fa e inizialmente scelta dai due. La Revol ha proseguito con un tentativo di raggiungere la vetta mettendosi in cordata con Tomek Mackiewicz, gran veterano del Nanga in inverno e al suo 5 tentativo, e scomparendo sulla montagna per più di una settimana, lasciando il campo base nella preoccupazione totale.
Non di meno il tentativo della fortissima alpinista francese e dell’ostinato ma potente Tomek li ha portati il 17 gennaio 2015 fino alla quota di oltre 7800 metri. Purtroppo il tempo si era guastato e durante la discesa Tomeck era caduto in un profondo crepaccio sopravvivendo fortunosamente e potendo così ritornare al campo base e a casa.
La cordata ora è pronta per riprendere la salita sulla stessa via Messner /Eisendle.
Su questo percorso, dal 21 dicembre si troveranno “in competizione” due coppie.

nanga parbat2
Quella di Moro/ Lunger e quella di Mackiewicz/ Revol. Le due donne sono autentiche potenze della natura. Come dice Moro di Tamara: “E’ una compagna allegra e divertente”, lo ha sperimentato lo scorso anno al Manaslu, e una donna che “ha un motore che ho trovato in pochi uomini”. La Revol ha meno cavalli motore ma di certo dal punto di vista della resistenza e dello spunto non è seconda a nessuno.
Una grande sfida tra “Regine” dell’Himalaya, di quelle che appassionano per i valori sportivi e alpinistici in campo e speriamo non solo. E poi due giovani donne, anche carine e piacevoli, sono sicuro che faranno in ogni caso bene all’alpinismo.[:]

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2 Commenti

  1. “carine e piacevoli”….nonostante tutto lo stereotipo della donna decorativa non congela neanche a ottomila metri. Peccato.
    Colgo l’occasione per ricordare ai maschi che in tenda scoreggiamo anche noi.

    1. Siamo sicuri che scrivere e leggere ” carine, piacevoli e scoreggione” possa congelare lo stereotipo della donna decorativa?
      Ho conosciuto donne come Edurne Pasaban , Nives Meroi e anche Tamara Lunger e qualcuna altra, e devo dire che sono tutt’altro che lo stereotipo della donna decorativa .
      E pure Giovanna Mongilardi e Anna Torretta , le guide femminili del reality Monte Bianco, tanto per stare nella recente cronaca , mi son sembrate poco stereotipate dal punto di vista decorativo. Le ho viste toste e però anche carine e piacevoli, molto professionali. Per la terza caratteristica lascio ai loro compagni di tenda esprimersi.

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