Pareti

Cervino, Dani Arnold batte il record di Steck: in vetta in 1 ora e 46 minuti

[:it]ZERMATT, Svizzera — Nuovo record di velocità a parete nord del Cervino. Il fuoriclasse svizzero Dani Arnol è riuscito a scalarl in 1 ora e 46 minuti, battendo il record di Ueli Steck che ci aveva messo 10 minuti in più. La scalata è avvenuta il 22 aprile 2015.

Dani Arnold, 30 anni, atleta del team Mammut Pro, è celebre per le sue scalate su misto e ghiaccio. Nel suo curriculum diverse prime salite e altri record di velocità come quello su “Crack bebè” (Kandersteg, Svizzera), una classica dell’ice climbing completata in 27 minuti e 13 secondi. Il suo più celebre risultato è però il record sulla Nord dell’Eiger stabilito nel 2013: l’ha scalata in 2 ore e 28 minuti.

Mercoledì 22 Aprile è partito per segnare un altro record sulla parete nord del Cervino (4.478 m) in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario della prima salita. E ci è riuscito.

 

 

Photo: Christoph Frutiger, Photography: Christian Gisi, Copyrights: Mammut Sports Group AG[:]

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10 Commenti

  1. Che tristezza! Dove è finito il rispetto per le grandi vie e le grandi montagne e per tutti quelli che ci hanno preceduto? Ora è il tempo della banalizzazione…dove tutto si misura solo in secondi…
    Aldo

  2. Studiati la storia dell’alpinismo che Claude Barbier aveva più rispetto di te e andava in giro col cronometro. Ah no tu preferisci quelli che ci mettono due giorni e poi li devi andare a recuperare

  3. E’ semplicemente finita un epoca e se ne apre un altra, quando si comincia a rimpiangere i tempi andati vuol dire che si sta invecchiando! E’ dura per qualcuno da digerire ma è così.

  4. Io penso che un conto sia salire in velocità perchè sei bravo e perchè così sei meno esposto a pericoli oggettivi, e un conto è partire per fare il record, per battere il precedente, spesso con gente che ti ha preparato la via, e che ti aspetta ogni cento metri, o ti segue in elicottero, con telecamere per immortalare quanto sei figo (e per soccorrerti in caso di incidente o cambiamento del tempo visto che sei li con la tutina aderente e la t-shirt senza zaino) Ecco io penso che il bello dell’alpinismo sia NON essere uno sport, e temo invece che queste prestazioni vadano sempre più in questa direzione…

    1. Giusto quello che scrivi. Per me però la collezione degli 8000, le corse alle prime di Cassin, il Cervino di Bonatti con mille giornalisti sotto a fare cronaca sono la stessa cosa. Uno su mille non è dentro quello che scrivi ma quando vale come gli altri? tanto lo sport nell’alpinismo c’è sempre stato a parere mio

  5. se fai il record lo sponsor ti sponsorizza,se no niente.E’ gente forte questa,tecnicamente e atleticamente.
    Il bello della montagna è proprio che ogni persona può viverla come meglio crede.L’unica prerogativa è il rispetto.Il resto conta poco o niente

  6. Io non la farei tanto complicata: gente forte come questa si conta sulle dita di una sola mano e giustamente c’è chi la paga per quello che fa.

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