(English) Monte Bianco: in anteprima le foto delle nuove funivie e del cantiere a 3466m
COURMAYEUR, Aosta — Due incredibili gru si stagliano contro il cielo a Punta Helbronner, e sono visibili a occhio nudo da Courmayeur. Ma visto da vicino questo cantiere lascia altrettanto senza fiato. Vi raccontiamo e mostriamo in anteprima come sarà il cantiere delle Nuove funivie del Monte Bianco, che abbiamo visitato nei giorni scorsi: la funivia verrà inaugurata il prossimo giugno dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, e andrà a sostituire il vecchio impianto che, a 65 anni compiuti, deve andare in pensione e verrà completamente smantellato.
La nuova funivia avrà solo due tronchi: da Pontal di Entreves a 1300 metri al Pavillon, 2172 metri; e da qui fino alla Punta Helbronner, 3466 metri. La stazione di partenza è più a valle rispetto alla vecchia stazione, ed è dotata di uno spettacolare e tecnologico tetto ricurvo studiato per resistere al soffio di due valanghe, quella del Toula e quella della Brenva, che rischierebbero di radere al suolo la costruzione se fosse costruita in maniera tradizionale: il soffio è così potente da raggiungere i 150-200 km orari. E’ un soffio orizzontale che 10 anni fa aveva raso al suolo 12mila piante e ucciso delle persone sulla pista della val Veny.
La cabina sarà circolare e con vetrate che arrivano fino a terra. Ruoterà di 360° per permettere alle persone di ammirare il panorama sia dal primo che dal secondo tronco. La portata è di 75 persone e la velocità di 9 metri al secondo. Sotto ci sarà una cisterna da 3000 litri per portare acqua a Punta Helbronner. Non ci sarà più inquinamento. Tutto verrà smaltito e portato a valle sotto la funivia.
La struttura è avanzatissima e tutta accessibile ai disabili. Tutto sarà computerizzato. “Non ci sarebbe bisogno nemmeno del vettorino che però verrà comunque messo sulle cabine per maggior sicurezza” spiega l’ingegner Sergio Ravet, responsabile sicurezza cantiere nuove funive Monte Bianco.
3000 persone al giorno potranno salire a Punta Helbronner. Un limite di sicurezza massimo consentito dalla Regione per eventutali evacuazioni di emergenza dal lato francese dove gli impianti hanno minor portata.
Ci saranno 2 ristoranti al Pavillon da 140 posti, più un cinema. A Punta Helbronner ci sarà un bar con servizio ristorante. L’incredibile terrazza panoramica di Punta Helbronner, a sbalzo sulla valle, offre un panorama mozzafiato e, al contrario della vecchia, è tutta italiana. E’ stata studiata perchè sia possibile farvi atterrare anche l’elicottero in caso di emergenza. La stazione avrà anche un locale bivacco per alpinisti.
I piloni che sorreggono la nuova funivia sono quasi da record. Nel secondo tronco, infatti, il primo pilone è alto ben 102 metri, è il secondo più alto al mondo dopo uno austriaco. “Era previsto più in alto – spiega Ravet – ma abbiamo trovato detrito e terreno instabile che non hanno permesso di impiantarlo. Siamo scesi di quota per trovare roccia ferma e l’abbiamo trovata solo molto più a valle, quindi il pilone ha dovuto essere più alto”.
Il cantiere è stato attivato 4 anni fa (31 marzo 2011) e ha visto all’opera 220 persone, tra italiani e stranieri, sui 3 siti. Il livello di sicurezza è impressionante. “L’infortunio più grave una tibia e un perone rotti – spiega l’ing. Ravet -. Non abbiamo avuto nessun grosso incidente. Ma il problema più grande sono stati i malori in alta quota del primo anno: ne abbiamo avuti 14, gli operai cadevano letteralmente per terra. Avevano i certificati medici a posto, ma a quel punto abbiamo deciso di imporre visite più approfondite e sotto sforzo in collaborazione con la Divisione medicina di montagna dell’Ospedale di Aosta e con l’Università di Milano. Sulla base di quei dati abbiamo scelto chi far lavorare a Punta Helbronner e i malori sono quasi scomparsi”. Tutti gli operai avevano fatto un corso per lavori in fune, selezione gente già abituata su in quota, qua sotto anche stranieri.
Il costo totale dell’opera si aggira attorno ai 105-110 milioni di euro. Le strutture portano firme italiane: Doppelmayr italia, consorzi della Valle d’aosta, le funi sono della Redaelli di Brescia. “Le funi portanti sono fisse per evitare il deterioramento – spiega Ravet -. Sono un pezzo unico da 2600 metri, sono arrivate qui tramite trasporti eccezionali. Tutto italiano. In quota la stazione ha vetrate con vetri tripli da 8 cm, che sono stati bucati per portarli su perchè scoppiavano per la pressione. Un singolo vetro pesa 500 kg. Il riscaldamento è a pavimento con pompe di calore”.
“La cantierizzazione è costata 10 milioni di euro – spiega Ravet -. Abbiamo dovuto preparare una strada fino al Pavillon per portare su i mezzi. Ha una pendenza del 60 per cento. Si è scelto di limitare l’uso di elicotteri per il maltempo, il vento e ovviamente i costi elevati. Abbiamo impiantato 3 teleferiche. La variante in corso d’opera più costosa è stata il pilone”. Il costo del biglietto, secondo indiscrezioni dalla Regione, dovrebbe essere più o meno mantenuto simile al vecchio, quindi intorno ai 45 euro.
Insomma dall’anno prossimo salire al Monte Bianco sarà tutto nuovo. Della vecchia stazione è rimasto il Cristo, che ora si trova interno all’ultimo piano della stazione di Punta Helbronner, dove storia e tecnologia si fondono in modo perfetto.
E’ prevista anche la ristrutturazione dello storico Rifugio Torino, che partirà il prossimo giugno per sfruttare le teleferiche già allestite e finirà per il mese di ottobre.
Ecco le foto che abbiamo scattato in anteprima per voi durante una visita al cantiere riservata ai giornalisti durante l’evento “Quando il cibo prende quota” della Regione Valle d’Aosta.
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Complimenti ai progettisti e alle maestranze che hanno realizzato un’opera di grandissimo valore!
Tra qualche anno dovranno anche pensare agli “ovetti”.
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