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Caso Cerro Torre: sotto quella foto una didascalia sbagliata. Esclusiva intervista a Cesare Maestri

TRENTO – “Una didascalia sbagliata. C’è scritto Toni Egger ma era Luciano Eccher e stavamo facendo solo un giro. Ma non mi interessa più niente… maledetta quella volta che sono andato al Cerro Torre!”. È questa la risposta di Cesare Maestri alle accuse lanciate da Garibotti sulla base della fotografia pubblicata sul libro “Arrampicare è il mio mestiere”. Il “ragno delle Dolomiti” ci ha risposto gentilmente eppure fermamente, senza mancare di sottolineare il fastidio per una polemica che a distanza di 56 anni è tutt’altro che chiusa.

Cesare Maestri, cosa è successo con la foto incriminata?
Pensa che mi sono accorto solo poco tempo fa che avevano messo una didascalia sbagliata su quella foto del libro. C’è scritto Toni Egger ma era Luciano Eccher: eravamo andati al termine della prima spedizione a fare un giro. Ma non è una cosa importante, “Arrampicare è il mio mestiere” è un libro che non esce più, è terminato da anni e anni…

Secondo Garibotti e Salvaterra quella foto non poteva essere stata scattata nella spedizione del ’58, perché Detassis annotava tutto con scrupolo e che quella salita al colle Standhardt sarebbe stata già significativa per quegli anni, non avrebbe potuto tralasciarla…
Ma non è vero niente! Siamo andati a spasso io e Luciano Eccher. Abbiamo fatto solo un giretto. Salvaterra e gli altri, se vogliono il Torre se lo prendano pure!

Cosa ha pensato quando è scoppiato il caso della foto della didascalia e dell’articolo di Garibotti?
Non me ne frega niente. È un modo per farsi pubblicità a spese mie.

Perché secondo lei dopo tanti anni non cessa questa polemica?
Guarda, veramente non lo so. E a dirla tutta non mi interessa. Io sono Cesare Maestri anche senza il Cerro Torre.

Questa montagna le ha provocato molta sofferenza…gioia e dolore?
No, dì pure che mi ha fatto davvero male. Maledetta quella volta che sono andato al Cerro Torre. Non tornerei mai su quella montagna, al di là del fatto che a 86 anni dove vuoi che vada…Ma comunque maledetta, maledetta quella volta che sono andato al Cerro Torre!

 

 

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8 Commenti

  1. Dispiace (e sconcerta) che una persona seria come Salvaterra possa continuare a polemizzare in merito alla verità sulla prima salita di Maestri al Torre.
    L’alpinismo non è una gara, con regole uguali per tutti e ripetibili nel tempo. Nè la valutazione delle scalate altrui può essere un processo, con prove e contraddittorio fra le parti.
    Si potranno scrivere fiumi d’inchiostro a favore dell’una o dell’altra tesi, ma nessuno potrà mai arrogarsi il diritto di aver accertato la “Verità”.
    L’alpinismo è anche libertà, e se qualcuno sostiene di aver fatto una certa ascensione sono solo fatti suoi e della sua coscienza.
    Le polemiche di questo tipo sono solo business.

    1. Dispiace che non si sia ancora fatta luce sulla morte di Egger e che sia stato permesso a Maestri di diventare famoso con una menzogna colossale. Questo per decenni su un libro ha pure messo una foto sbagliata, e dici che Salvaterra è poco serio? Nasconde da decenni la verità, e il poco serio è Salvaterra?

      1. Non ho mai detto che Salvaterra sia una persona poco seria. Rilevo solo come su questo tema ricavi – legittimamente – denaro e visibilità mediatica. Le valutazioni morali le lascio ad altri.
        Quanto alle menzogne alpinistiche, ritengo che nessuno si possa arrogare il diritto (per quanto in presenza di indizi) di definire tali le affermazioni altrui; e ciò per i motivi che ho già spiegato e che invito a rileggere. Le vicende di Bonatti e Messner dovrebbero insegnare.
        Credo infine che per fortuna Maestri fosse (e sia) famoso per ben altre imprese alpinistiche, che forse bisognerebbe conoscere prima di prendere la parola.

  2. Maestri non aveva bisogno del Cerro Torre per essere famoso.A volte la ciliegina sulla torta può essere tossicae lo ha ammmesso pure lo scrittore Mestri ..ma c’è chi non sa leggere o legge e non comprende o comprende a modo suo.Succede anche leggendo Fisica o Matematica …figurarsi !Ma niente è più duraturo delle contese tra conterranei o primedonne…che vogliono essere prime contapponendosi ad altri.La Verità di una Montagna trascende le piccinerie umane..tra un po’ di tempo si scrollerà di dosso tutto l’armamentario, le relazioni dettagliate non servirannno più a nessuno..perchè diventerà un’altra, causa evoluzione geologica..e meno male !

  3. Non so se Maestri dice la verità. Ma penso che 56 anni è una punizione sufficiente. Chi non ha mai detto una bugia nella tua vita?
    Le mie scuse, il mio italano non è buona.

  4. Lasciate in pace il buon Cesare Maestri, che al di là di qualsiasi montagna rimane una bellissima persona! Grazie Cesare per essere come sei.

  5. Ricordo bene allora e anche nel 1970, quando la RAI accolse Maestri di ritorno. Era su tutte le TV e giornali. Ciliegina sulla torta? Torta sulla ciliegina. Walter e Carlo scuotevano la testa, tutti lo facevano. Indizi? ma queste sono prove inoppugnabili di un falso, con un compagno morto in circostanze ignote. E la verità non è ammessa di fronte a prove certe. Che si tiri fuori la macchina fotografica e si dica tutto.

    1. Walter e Carlo??? Ma lei è dei Ragni di Lecco sotto pseudonimo?? Quindi Conti -che sul Torre c’è stato- sarebbe un pistola a difendere il Maestri? Fuori il nome!

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