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Ancora Haley e Leclerc: salgono la parete nord del Cerro Torre e aprono la “Directa de la Mentira"

EL CHALTEN, Argentina – Li chiama “gli inarrestabili” Rolando Garibotti, e in effetti Colin Haley e Marc-André Leclerc stanno vivendo una stagione fenomenale quest’anno in Patagonia. A distanza di pochi giorni dalla traversata sud-nord del gruppo del Cerro Torre, i due americani hanno salito integralmente la parete nord del Cerro Torre. Cosa significa integralmente? Che hanno compiuto la ripetizione di buona parte della via “El Arca de los Vientos”, che a sua volta ripercorre parzialmente la linea individuata da Cesare Maestri e Toni Egger nel 1959, e poi, prima del Colle della Conquista, hanno “tirato dritto” verso la cima, lasciando la via già esistente per aprire una variante diretta che arriva in vetta interamente sulla parete settentrionale della montagna. La variante l’hanno chiamata “Directa de la Mentira”, ovvero “La diretta della bugia”.

“Sono state due settimane e mezzo fantastiche queste a El Chalten – ha scritto ieri Colin Haley sulla sua pagina facebook -, ho potuto approfittare di un raro e preziosissimo momento in cui tutti i principali fattori convergono: un grande compagno di scalata, abbondanza di motivazione, bel tempo e ottime condizioni”.

La dichiarazione di Haley è forse la giusta premessa per introdurre la sua nuova straordinaria salita compiuta pochi giorni fa insieme al giovanissimo Marc-André Leclerc che, nonostante i risultati, è solo alle prime armi in Patagonia. Tra il 17 e il 21 gennaio i due avevano completato La “Travesía del Oso Buda”, ovvero la traversata del Gruppo del Torre da sud a nord. Pochissimi giorni dopo sono tornati sul Cerro Torre dove hanno provato a salire lo spigolo sud est, la via Maestri del ’70, nella sua “nuova” versione dopo la schiodatura di Kennedy e Kruk di 3 anni fa. Fallito il tentativo si sono riposati un solo giorno prima di rimettere le mani sulla montagna, questa volta dal versante nord.

Tra il 2 e il 3 febbraio hanno ripetuto buona parte della via “El Arca de los Vientos”: si tratta della famosa salita compiuta nel 2005 da Alessandro Beltrami, Rolando Garibotti e Ermanno Salvaterra i quali attaccarono la parete nord nel tentativo di ripetere la via di Cesare Maestri e Toni Egger del 1959. A seguito della loro scalata i tre dichiararono di non aver trovato tracce del passaggio di Maestri se non per i primissimi tiri della via, e pertanto ritenettero quella una prova ormai definitiva che smascherava la menzogna raccontata dal Ragno delle Dolomiti, per loro mai arrivato in vetta al Torre in quel 1959.

Proprio a questa storia fa riferimento il nome dato da Haley e Leclerc alla variante da loro aperta sul tratto finale della parete nord: la “Directa de la Mentira” hanno chiamato la loro via, ovvero “La diretta della bugia”.

L’americano e il canadese hanno seguito la via “El Arca de los Vientos” che non percorre integralmente la parete nord, perché al Colle della Conquista (che Haley chiama “Col de la Mentira”), ovvero il Colle situato tra il Cerro Torre e la Torre Egger, svolta verso il versante ovest per poi ritornare sulla nord e collegarsi alla via dei Ragni nel tratto finale che giunge in vetta al Torre. Haley e Leclerc hanno proseguito dritto seguendo una linea a sinistra della cresta nord e aprendo sei nuovi tiri che costituiscono la loro variante nuova. Anche loro comunque hanno effettuato l’uscita dalla parete passando per il versante ovest sul finale della via dei Ragni, per cui qualcuno ha già commentato che la vera salita integrale della Nord sarebbe ancora perfezionabile uscendo direttamente in vetta lungo i funghi di ghiaccio che incombono su questa parete.

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2 Commenti

  1. Ovviamente suppongo non abbiano trovato tracce della salita di Mestri ed Egger perchè altrimenti l’avrebbero annunciato.
    Alla luce del nuovo articolo di Garibotti il quale ha scoperto una foto del libro di Mestri che non corrisponde a quanto dichiarato, ma è stata presa in una zona totalmente diversa rispetto a quella del Torre, mi viene da pensare che possa pure aver raggiunto la vetta ma della montagna sbagliata.

  2. Che non abbiano trovato tracce è ovvio, è assodato che Maestri ed Egger non l’abbiano neppure toccata la parete, i chiodi a pressione scompaiono prima. Però bisogna vedere la relazione perchè anche Salvaterra e Garibotti non erano proprio passati sulla Nord. Se è proprio la Nord, grandiosa prima salita. Sulla foto del libro di Maestri, incredibile l’articolo sulla Gazzetta che gira intorno alle cose invece di prendere atto di una colossale truffa mediatica durata decenni. La truffa è reato. Con quella truffa Maestri fece soldi e aumentò la fama, alle spalle anche di Egger. Per poi fare quello scempio del compressore. Uno dei tanti italiano furbi che ci fanno fare figure vergognose

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