Pareti

Fitz Roy: Korra Pesce, Damien Tomasi e Pierre Labbre in cima al Pilastro Nord

Fitz Roy Nord: a sinistra staccato il Pilastro Goretta (Foto Up Project Trip Two)
Fitz Roy Nord: a sinistra staccato il Pilastro Goretta (Foto Up Project Trip Two)

EL CHALTEN, Argentina — Hanno salito il Pilastro Nord del Fitz Roy in due giorni seguendo le vie “Mate porro y todo lo demas” di Garibotti e Bowers e la parte superiore della via di Casarotto. Una bella ripetizione quella compiuta lo scorso weekend dall’italiano Corrado “Korra” Pesce in cordata con gli amici francesi Damien Tomasi e Pierre Labbre.

Gli alpinisti hanno lasciato il loro campo base il 13 dicembre. “Siamo partiti dalla tenda alle 3 e abbiamo fatto l’avvicinamento di 3 ore – ci scrive direttamente Pesce dalla Patagonia -, in seguito abbiamo scalato la via “Mate porro y todo lo demas” di 22 tiri fino a in punta al pilastro Goretta dove siamo giunti alle 10 e mezza di sera”.

La via “Mate porro y todo lo demas”, 900 metri con difficoltà fino al 6c, è stata aperta da Rolando Garibotti e Bean Bowers nel gennaio 2008, che arrivarono solo in cima al Pilastro. La via segue “una linea logica sulla parete Nord Ovest del Pilastro Goretta – come spiega lo stesso Garibotti sul suo sito Pataclimb -. Una salita fantastica, con un’impareggiabile qualità della roccia e un’arrampicata che è sempre coinvolgente ma mai troppo dura e sempre facile da proteggere”.

Una volta in cima al pilastro i due hanno bivaccato e proseguito il giorno dopo, domenica 14 dicembre, seguendo la via che Renato Casarotto aprì nel 1979 da solo: una storica salita di 1500 metri e che dedicò alla moglie Goretta, che lo aspettava alla base.

“Dopo un bivacco glaciale – dice ancora Pesce – abbiamo salito la parte superiore della via Casarotto, a causa del vento e temperature basse abbiamo iniziato verso le 9 e giunti in vetta alle 14. In seguito siamo scesi e tornati alla tenda al campo Piedra Negra. Le difficoltà su questa salita arrivano fino ai gradi 6b, 6c sostenuti e complicati dalla quantità di ghiaccio nelle fessure”.

Dopo la salita gli alpinisti sono tornati ad El Chalten, in attesa di vedere se sarà possibile tornare in parete nei prossimi giorni. Pesce, che è italiano ma lavora come Guida alpina a Chamonix, rimarrà infatti in Patagonia fino al 29 dicembre.

 

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