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Scesi in mezzo alla bufera, gli italiani tornati al campo base del K2

Michele Cucchi antartico a 7300 mt sul K2 in mezzo alla bufera
Michele Cucchi antartico a 7300 mt sul K2 in mezzo alla bufera

CAMPO BASE K2, Pakistan — Dopo una serata ad ammirare dall’alto la catena del Karakorum, dopo una notte passata ai 7300 metri di Campo 3, dopo una discesa lungo lo sperone in mezzo alla bufera, a ritroso per la Piramide Nera, campo due, Camino Bill, giù in basso fino agli ultimi pendii dello spigolo, fino al ghiacciaio, sono rientrati al Campo base del K2 Michele Cucchi e Simone Origone.

Volti sereni, meno segnati dalla fatica rispetto alle prime salite verso i campi alti. Il corpo fa il proprio dovere e si adatta. Anche se lassù la mancanza di ossigeno si fa sentire. “Per me è la prima volta a quelle quote. La fatica si sente. È tutto nuovo”. Simone Origone, l’uomo più veloce del pianeta riprende fiato. E ci descrive con poche parole la situazione a campo 3. “Molta molta neve in alto, sono un po’preoccupato per la salita a campo 4”.

Sotto una pioggerella sottile ad aspettarli ci sono Agostino Da Polenza e Taqi, il capo spedizione di K2 60 years later. In certi film la pioggia è per la scena di attesa che precede l’ultimo atto. La prossima finestra di bel tempo sarà, secondo le previsioni che arrivano, dal 20 luglio in avanti. Ma prima di tentare la vetta ancora bisogna allestire campo 4 sulla spalla del K2 e poi le corde nel tratto più complicato: il collo di bottiglia e il traverso. Difficile fare previsioni precise.

“Hai visto la foto antartica?” mi chiede Michele Cucchi. Si riferisce a un primo piano appena arrivato, che lo riprende con il volto totalmente ricoperto dal ghiaccio. La voce al satellitare arriva metallica e con lieve ritardo. Aspetto il silenzio e rispondo che si, l’ho vista. Gli faccio, oltre ai complimenti, gli auguri per i 44 anni compiuti oggi. “Ieri sera uno spettacolo incredibile sulle alte cime! Questa mattina, invece rientrare nella bufera è stata una bella avventura.”

Ieri si sono registrati quasi 12 gradi al capo base, di sera la montagna illuminata dal sole sembrava meno ostile. Oggi è scomparsa nelle nubi grigie. “Campo 3 è abbastanza riparato. Scendendo le tracce nella neve di ieri erano già tutte scomparse. Via via il pendio aumenta e scende a precipizio, pare di andare verso il baratro” spiega Cucchi. “Nella bufera ho pensato a un bel titolo di giornale.. ‘scomparso sul K2 nel giorno del suo compleanno’ – mi dice ridendo -. Poi in realtà proprio dove il pendio scende si trova il primo chiodo fissato nel ghiaccio con le corde che calano verso campo due”.

Al campo base sono le 16.30. Se non ora di cena, ora comunque di cibarsi dopo la discesa tra vento e neve.

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