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Due metri di neve in una notte. Dolomiti sepolte: valanghe, passi chiusi e paesi isolati

Valanga Val di Zoldo (photo courtesy ilgazzettino.it)
Valanga Val di Zoldo (photo courtesy ilgazzettino.it)

BERGAMO — Si è sganciata la scorsa notte quella che ormai sul web tutti hanno ribattezzato come “bomba di neve”. Le Alpi orientali, dall’Adamello alle Dolomiti, dall’Alto adige alla Carnia, sopra i 1200-1500 metri hanno visto cadere una quantità enorme di neve che ha messo in ginocchio strade e paesi. In Carnia un pullman di linea è stato travolto da una valanga, provocando diversi feriti. Cortina è isolata, Cadore e Agordino in blackout, passi alpini e tratti ferroviari sono chiusi, la circolazione è paralizzata da slavine, neve e crolli di alberi.

In diversi paesi sono state chiuse scuole, fabbriche e strade. Una grossa valanga ha interrotto la strada da Longarone alla Val di Zoldo e un’altra ha isolato la frazione di Casso nella famigerata valle del Vajont. Un’altra valanga è scesa nell’ampezzano sulla 51 di Alemagna, tra Fiames a Cimabanche. Slavine vicino a zone abitate e blackout sono segnalati in diverse zone della Carnia.

In quota, dove nevica da ormai 48 ore, ci sono accumuli fino a 3 metri di neve fresca. A quote medie, dove la neve si è ormai trasformata in pioggia, la situazione di instabilità e pericolo è ai massimi livelli. “Il pericolo di valanghe sarà in progressivo aumento fino a molto forte (grado 5) – recita il bollettino dell’Arpav -. Si potranno verificare distacchi di valanghe di grandi dimensioni specie nei siti abituali e storici che potranno interessare ambiti antropizzati anche nei fondovalle”.

Auronzo (photo courtesy corrierealpi.gelocal.it)
Auronzo (photo courtesy corrierealpi.gelocal.it)

L’Enel sta cercando di ripristinare l’energia elettrica, che in alcune zone è già funzionante grazie all’allerta meteo che aveva indotto l’azienda a provvedere con personale extra e gruppi elettrogeni le zone a rischio. Ma oltre 30mila utenze restano al buio. Ad Alleghe è scattato perfino un allarme crolli per il palaghiaccio semisepolto dalla neve. In pianura è allarme per le esondazioni dei corsi d’acqua che sono al limite.

La Prefettura invita a non muoversi verso le zone colpite dall’emergenza se non strettamente necessario. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha detto che si tratta di “una situazione non degna di un Paese civile” “visto che da tre giorni sono stati diramati comunicati di allerta maltempo per nevicate che avrebbero toccato i due o tre metri”.

Secondo le previsioni, le nevicate proseguiranno anche nelle prossime ore e per tutto il weekend, pur con intensità via via minore e con quota neve in rialzo oltre 1100-1500m.

Info dettagliate e foto: ilgazzettino.it, corrierealpi.gelocal.it

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