Cronaca

Vajont: polemica sul rifugio Dal Piaz, richiesto un cambio nome

SOVRAMONTE, Belluno — A pochi mesi dal 50esimo anniversario del disastro del Vajont una polemica riemerge dal passato. Un gruppo di persone ha chiesto la rimozione del nome del geologo Giorgio dal Piaz da un rifugio alpino e da una scuola della zona poichè lo ritiene uno dei responsabili del disastro.

Arriva dalle pagine del Corriere della Sera la notizia della riaccesa polemica riguardante il geologo Giorgio Dal Piaz. Il sindaco di Sovramonte, Federico Dalla Torre, avrebbe infatti inviato una lettera al Cai di Feltre per la modifica dell’intitolazione di un rifugio alpino che sorge sulle montagne del comune bellunese. Si tratta di una struttura gestita dal Club Alpino Italiano, inaugurata pochi giorni prima del disastro e intitolata proprio a Del Piaz. Nella missiva il primo cittadino avrebbe richiesto di intitolarlo invece alle “Vittime del Vajont” poichè avrebbe detto – in base a quanto riportato dal sito del Corriere  – “purtroppo siamo tutti a conoscenza che il luminare Dal Piaz ha avuto una sua particolare responsabilità nel disastro che ha causato la morte di quasi duemila persone”.

Pienamente d’accordo con il sindaco Dalla Torre anche l’associazione dei sopravvissuti al disastro del Vajont. Il presidente dell’associazione Renato Migotti avrebbe infatti dichiarato al quotidiano che Dal Piaz è “anche uno dei responsabili del disastro del Vajont, visto che firmò la perizia per il via libera all’innalzamento a 260 metri dello sbarramento della diga. Lui si attribuì la paternità di un documento che, in realtà, era stato scritto dal progettista dell’opera, Carlo Semenza. Ciò che poi è avvenuto è anche una sua responsabilità”. Per questo chiederebbero che sia mutata anche l’intitolazione di una scuola al geologo, il liceo scientifico di Feltre, e quella di un rifugio in Alpago, che porta il nome di Semenza.

Il presidente del Cai di Feltre, Carlo Rossi, avrebbe già reso noto che però modificare il nome del rifugio sarà praticamente impossibile poichè “il rifugio venne costruito grazie al milione di lire donato oltre cinquant’anni fa da un imprenditore – avrebbe infatti dichiarato al Corriere -.  Fu lui a porre una condizione per il lascito: il rifugio doveva essere intitolato al suo amico Giorgio.” Il presidente Rossi avrebbe comunque assicurato che la questione sarà discussa al consiglio dell’associazione, anche se, a suo avviso, con poche speranze.

Sulla questione si è espresso anche l’alpinista e scrittore Mauro Corona, nato e residente ad Erto. “Non è il caso di intitolare scuole o rifugi di montagna a chi ha avuto un ruolo in quella tragedia – ha detto Corona al Corriere della Sera -. Non metto in dubbio che sia stato un grande geologo. Ma quando ci sono di mezzo migliaia di morti, la ragione di chi piange la scomparsa dei propri cari deve necessariamente valere di più”.

Si sono dichiarati d’accordo con Corona anche il sindaco di Longarone, Roberto Padrin e quello di Feltre, Paolo Perenzin. Ma gli eredi difendono la memoria di Dal Piaz.

“Sostenere che Giorgio dal Piaz sia il responsabile del disastro del Vajont è solo diffamazione – ha dichiarato infatti il nipote del geologo Dal Piaz, sempre al Corriere -. Anche le carte del processo attestano che sugli studi geologici compiuti prima del novembre 1960 non vi è alcuna critica da formulare”.

Tags

Articoli correlati

2 Commenti

  1. Gli eredi non possono fare riferimento al processo del Vajont: il processo è stato una pagliacciata all’italiana, 2000 morti nessuno responsabile!! Dal Piaz ha sempre nascosto la verità del Monte Toc, solo il geologo austriaco Mueller aveva detto esplicitamente cosa sarebbe accaduto. Dal Piaz ovviamente non è l’unico responsabile, ma di certo una buona fetta di responsabilità è sua.

  2. Sono più che d’accordo che nessuna scuola edificio piazza strada deve portare il nome di chi è stato implicato in disastri del genere, se sarei un nipote non farei nessuna opposizione anzi preferiei non se ne parlasse più!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close