Cronaca

Emergenza sull'Appennino: in Val di Parma una frana di 20 milioni di metri cubi

TIZZANO VAL PARMA, Parma — Una frana di 20 milioni di metri cubi sull’Appennino parmense. E’ quella di Capriglio che sta interessando ormai da diverse settimane i paesi montuosi della Valle di Parma: attualmente i rischi maggiori si concentrano a Tizzano, paese posto a circa 800 metri di quota nel cuore della zona colpita da decine di smottamenti. L’emergenza dissesto idrogeologico però, è forte in tutta la regione Emilia Romagna, contandosi grandi frane anche nelle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia.

L’emergenza frane in Emilia Romagna è iniziata già nel mese di marzo, e con il perdurare delle piogge è aumentata e si è estesa a un numero sempre più alto di territori. Ad oggi però la situazione più critica è quella della Valle di Parma, dove nei primi giorni di aprile si è attivata l’enorme frana di Capriglio, che registra un fronte di oltre 3 chilometri per un totale di una ventina di milioni di metri cubi di terra e materiale. Già la settimana scorsa si era allargata ai lati, rendendo completamente inaccessibile da est l’unica strada per Capriglio e la stazione sciistica di Schia.

“A Tizzano la situazione è davvero impressionante – ha dichiarato al Giornale della Protezione Civile Gabriele Cesari, Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia Romagna – e sindaco ed abitanti hanno la paura di essere abbandonati dalle istituzioni. A quel comune così come a tutte le Istituzioni coinvolte abbiamo portato la solidarietà e la disponibilità dei numerosi geologi che sono già pronti a collaborare, soprattutto nelle situazioni minori che ora non sono monitorate , ma che possono aggravarsi. Una deroga al patto di stabilità attiverebbe immediatamente risorse almeno per le verifiche tecniche, i monitoraggi, le opere di pronto intervento”.  La situazione frane è “pesante in tutta l’Emilia – Romagna – ha continuato Cesari – perché praticamente sono interessate tutte le province emiliane. E’ come se le frane quiescenti si fossero risvegliate tutte contemporaneamente, interessando anche nuovi territori, a conferma dell’attenzione che occorre prestare a questi versanti giudicati stabili solo da chi non ne conosce a fondo le caratteristiche. Nel bolognese la frana maggiore è quella di San Benedetto Val di Sambro che interessa anche il comune di Monghidoro ed il versante toscano. Varie abitazioni distrutte, strade interrotte e abitati isolati. Altre situazioni rilevanti a Camugnano e Vergato. In provincia di Modena la frana peggiore attualmente sembra essere quella di Lama Mocogno, mentre in provincia di Piacenza abbiamo diversi fenomeni franosi di importanza variabile, con la situazione peggiore a Travo dove le frane hanno interrotto diverse strade e alcune frazioni sono isolate. Reggio Emilia e Parma sono le province più colpite per numero di frane e per disagi alle strutture ed infrastrutture”.

Prima della frana di Tizzano era stata significativa quella della località Boschetto, sempre nell’Appennino parmense, dove uno smottamento con un fronte di 100 metri profondo 60 aveva portato via una casa, la strada provinciale e isolato la piccola frazione di Lasagnana. Solo nel comune di Tizzano si contano ad oggi una quarantina di frane.

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