Pareti

Conti: Kruk e Kennedy saranno famosi grazie a Maestri, dovrebbero ringraziarlo

Mario Conti
Mario Conti

LECCO – “Tra i salitori del Torre nessuno può dirsi coerente con quanto professato. Chiodi e soste di Maestri sono stati usati da tutti. Kennedy e Kruk passeranno alla storia non grazie alla loro bella salita, bensì ancora grazie a Maestri e alle polemiche sulle sue scelte di oltre quarant’anni fa. In questo senso dovrebbero almeno ringraziarlo”. Mariolino Conti alza la voce contro la bravata dei due giovani americani – che nei giorni scorsi hanno schiodato la via del Compressore al Cerro Torre – sbaragliando il campo da falsi moralismi. Un parere duro e concreto, che arriva da chi ha vissuto la Patagonia e l’alpinismo degli anni 70.

Mariolino Conti era in vetta al Cerro Torre nel 1974. Con lui, Casimiro Ferrari, Pino Negri e Daniele Chiappa. Quattro anni dopo la criticata salita di Maestri alla via del Compressore che si era conclusa sotto il fungo sommitale, quella dei Ragni di Lecco fu la prima ascensione ufficiale della montagna, lungo l’inviolata parete Ovest.  Oggi, dopo lo “sfregio” alla via di Maestri compiuto nei giorni scorsi in Patagonia, Conti torna a parlare del Torre, per dare il proprio parere sulla vicenda.

“Sicuramente voglio fare i complimenti per la salita di Kennedy e Kruk – scrive Mariolino Conti – ed ancor di più a David Lama per la libera. Quanto alla rimozione dei chiodi di Maestri, sono invece assolutamente contrario. Una via aperta nel 1970, quando neanche esisteva El Chalten e la Patagonia non era accessibile come oggi, sicuramente con metodi che non condividevo allora e non approvo neppure oggi, merita comunque il rispetto per il valore storico. Questa via resta infatti, assieme alle polemiche e alle pagine di letteratura da essa ispirate, un pezzo di storia dell’alpinismo, storia composta da belle e brutte cose, rappresentativa dell’alpinismo di quegli anni.

Maestri ha messo chiodi a pressione nel 1970, ma altri non sono stati da meno, basti pensare agli stessi spit di Lama con successiva rimozione ad opera di Garibotti. Diciamo chiaramente che tra i salitori del Torre nessuno può dirsi coerente con quanto professato. Chiodi e soste di Maestri sono stati usati da tutti e su quella via diversi alpinisti hanno costruito la propria fama (chi non ricorda la prima invernale al Torre, realizzata da da quella via ed utilizzando quei chiodi?). La certezza di una rapida via di discesa ha permesso a molti, tra cui alcuni famosi apritori, di giocarsela fino all’ultimo, così come altri hanno usato gli ultimi tratti per concludere le nuove linee. Ricordo infatti che le uniche linee indipendenti che arrivano in vetta restano la nostra via (Via Casimiro Ferrari, 1974) e appunto la Maestri con l’ultimo tratto salito da Bridwell.

Sicuramente ora è preclusa ai più la possibilità di salire il Torre.

Certamente sulle Alpi queste vie simbolo di un alpinismo scomparso sono state vissute diversamente. Vie di Maestri e altri, come la Minuzzo in Lavaredo, sono state salite in libera, ma nessuno si è mai arrogato il diritto di cancellarne il valore storico rimuovendo la chiodatura originaria.

Evidentemente al Torre non è così – conclude Mario Conti -, il fascino di essere protagonisti di una polemica con big e sconosciuti appassiona più delle salite e così Kennedy e Kruk passeranno alla storia non grazie alla loro bella salita, bensì ancora grazie a Maestri e alle polemiche sulle sue scelte di oltre quarant’anni fa. In questo senso dovrebbero almeno ringraziarlo”.

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3 Commenti

  1. reinvio un commento sperando che lo pubblichiate:
    “sono un alpinista italiano e non condanno l’azione dei due giovani alpinisti e prima di liquidare l’atto come ‘voglia di protagonismo’ approfondirei con i diretti interessati”

  2. sig.Conti,forse lei con Casimiro Ferrari(che bello fosse ancora qui) avete fatto l unica salita alpinistica del Cerro Torre in sennso etico,esplorativo…ed anche la prima.

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