Pareti

Patagonia, gruppo del Fitz Roy: nuove cime per gli italiani

Aguja St-Exupery (Photo www.stefanososio.com)
Aguja St-Exupery (Photo www.stefanososio.com)

EL CHALTEN, Argentina — La Patagonia fa sognare ancora. Fabio Salini e Daniele Fiorelli sono tornati in cima al Fitz Roy mercoledì scorso, questa volta lungo la normale, la via franco-argentina. Damiano Barabino, Sergio De Leo e Marcello Sanguineti hanno scalato invece la Cresta Nord di Aguja Guillaumet, una cima di 2579 metri sempre nel gruppo del Fitz Roy. Entrambe le spedizioni erano arrivati in vetta alla stessa montagna lungo la Supercanalete nei primi giorni di dicembre. Daniele Bernasconi e Stefano Sosio hanno chiuso invece la loro avventura patagonica sull’Aguja St-Exupery, che hanno salito il 7 dicembre.

Salini e Fiorelli, che sono arrivati a El Chalten negli ultimi giorni di novembre, hanno toccato il tetto del Fitz Roy due volte in dieci giorni: la prima il 4 dicembre, la seconda il 14. La prima volta hanno compiuto una salita lampo percorrendo la celebre Supercanaleta, il difficile itinerario di 1600 metri di dislivello, che sale lungo il canalone della parete ovest; la seconda lungo la via Franco-Argentina, salita già il primo dicembre da Daniele Bernasconi e Stefano Sosio. “E’ una via bella e fisica – ha commentato Salini in un breve messaggio -. Ora ci ferma il volo di rientro, peccato perché ci stavamo prendendo gusto!”.

Come i due valtellinesi, anche altri italiani sono impegnati da giorni sulle cime patagoniche. Damiano Barabino, Sergio De Leo e Marcello Sanguineti, secondo quanto riferiscono al sito Planetmountain, sono arrivati in cima alla Cresta Nord di Aguja Guillaumet. Daniele Bernasconi e Stefano Sosio invece, che sono arrivati a El Chalten intorno all’8 novembre e sono rientrati in Italia ieri, il 7 dicembre sono saliti in cima all’Aguja St-Exupery, la vetta di 2558 metri sempre nel gruppo del Fitz Roy.

Daniele Bernasconi e Stefano Sosio in cima alla St Exupery (Photo www.stefanososio.com)
Daniele Bernasconi e Stefano Sosio in cima alla St Exupery (Photo www.stefanososio.com)

“Partiti il 7 diretti al Nipponino – spiega Sosio sul suo sito -, dove avevamo tenda e sacchi a pelo, abbiamo bivaccato. Alle 2,30 siamo partiti verso questa cima, magari poco conosciuta e frequentata, attaccando una via di 24 tiri di corda sullo spigolo ovest di circa 650 metri con difficoltà  fino al 6c. Abbiamo scalato per circa 12 ore consecutive, colmando così il nostro sogno con questa bellissima via! ‘Tosta’. Alle 24 siamo rientrati al nostro bivacco”.

La stagione degli italiani in Patagonia è cominciata già dall’inizio di novembre. Insieme allo svizzero Michi Lerjen, il novarese Corrado “Korra” Pesce ha compiuto la prima salita della stagione del Cerro Torre lungo la via dei Ragni, e poi ha portato a termine la ripetizione della traversata dall’Aguja Standhardt alla Punta Herron. Nei primi giorni di dicembre inoltre, Alberto Trombetta, Mattia Roncoroni e Cristian Barandon hanno salito la Supercanaleta, mentre Yuri Parimbelli e Daniele Natali la Franco-Argentina, sempre al Fitz Roy.

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Un commento

  1. Aguja Guillaumet per la via brenner-moschioni è stata salita qualche giorno fa dai bergamaschi Yuri Parimbelli e Daniele Natali.

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