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Sulle tracce dei Ghiacciai, conclusa la spedizione sul Caucaso

Una delle foto confronto: in alto quella storica scattata nel 1884 (© Royal Geographcal Society) e in basso quella scattata durante la spedizione del 2011 (Photo Fabiano Ventura courtesy of www.macromicro.it)
Una delle foto confronto: in alto quella storica scattata nel 1884 (© Royal Geographcal Society) e in basso quella scattata durante la spedizione del 2011 (Photo Fabiano Ventura courtesy of www.macromicro.it)

BERGAMO — É terminata giovedì 1 settembre la seconda spedizione di “Sulle tracce dei ghiacciai”. Dopo il Karakorum nel 2009, il team di glaciologi, fotografi e operatori si è diretto sul versante georgiano della catena montuosa del Caucaso per effettuare ricerche sullo stato di scioglimento dei ghiacci e verificarne le modifiche la comparazione con fotografie della fine dell’ottocento.

La seconda spedizione internazionale “Sulle tracce dei ghiacciai”, condotta dall’associazione no profit Macromicro, è partita il 28 luglio verso la zona nordovest della Georgia in cui si trovano le vette più alte della catena del Caucaso, comprese tra i 3000 e i 5000 metri.

La ricerca è durata oltre un mese e, alla sua conclusione il 1 settembre, la squadra aveva esaminato quattro ghiacciai principali e scattato venti fotografie di confronto. Lo scopo principale della spedizione era infatti quello di rieffettuare fotografie storiche dal medesimo punto di vista e con la medesima prospettiva per poter avere un riscontro immediato delle variazioni del livello dei ghiacci.

Oltre a questo, sono state effettuate ricerche più approfondite tramite indagini geomorfologiche e l’installazione di specifiche apparecchiature in grado di misurare la velocità di fusione dei ghiacciai. I primi risultati mostrano purtroppo forti arretramenti e sensibili perdite di spessore dei ghiacciai della catena del Caucaso, ma i dati conclusivi verranno forniti durante la conferenza stampa che si terrà in ottobre presso la sede centrale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a Roma.

Il team era composto da Fabiano Ventura, fotografo e ideatore del progetto e i glaciologi Kenneth Hewitt, professore del Cold Regions Research Centre della Wilfrid Laurier University a Waterloo in Canada e Riccardo Scotti dell’Università di Milano-Bicocca. Accanto agli esperti c’era una troupe televisiva composta dal regista Marco Preti e dal cameraman Luca Venchiarutti per realizzare un documentario. Hanno coordinato la missione anche Claudio Smiraglia, professore dell’Università Statale di Milano e membro del Comitato EvK2Cnr e Christoph Mayer, membro della Commissione Glaciologica tedesca.

La spedizione “Sulle tracce dei ghiacciai” continuerà anche nei prossimi anni con nuovi progetti sui ghiacciai di Alaska, Alpi e Ande che si andranno ad aggiungere a “Caucaso 2011” e a “Karakorum 2009” per uno studio sempre più approfondito e globale sui cambiamenti climatici che interessano il nostro pianeta.

Info: www.macromicro.it

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Un commento

  1. Che rispetto alla meta’ del XIX secolo si sia ovunque avuto un ritiro di alcuni km e’ assodato da tempo: si tratta comunque di un confronto con la punta fredda della “glaciazione intermedia” iniziata nel XIV secolo, amoiamente documentata da quadri riproducenti i vari ghiacciai, nonche’ da trattati sulla sicirezza invernale dellle vie alpine. V. Gries 1397, Quello che per me preoccupa maggiormente e’ il ritiro negli ultimissimi anni. Da notare che nei pri anni ’80 del XX secolo, dopo diverse esplosioni vulcaniche, si era invece avuto un temporaneo accrescimento. AT

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