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Francia: 200 ciclisti intrappolati dalla neve sul Col du Galibier

Col du Galibier
Col du Galibier

VALLOIRE, Francia — Brutta avventura per i quasi 200 ciclisti che domenica scorsa hanno partecipato al “Brevet alpin de cyclotourisme” che si è svolta Col du Galibier, una delle più dure e celebri salite del Tour de France. Sorpresi dalla neve e da temperature intorno ai 3 gradi, con abbigliamento estivo, i ciclisti hanno dovuto essere salvati ed evacuati dai vigili del fuoco.

Il Col du Galibier, che svetta a 2.645 metri di quota, domenica è stato investito dalla perturbazione che nei giorni scorsi ha portato sulle Alpi freddo, neve, grandine e vento forte. I ciclisti, quasi 200, che stavano salendo al Colle probabilmente non si aspettavano che il gelo li investisse così all’improvviso.

In maglietta e pantaloncini, si sono imbattuti in temperature intorno ai 3 gradi durante la salita. E in cima, hanno trovato tutto coperto di neve. I vigili del fuoco hanno dovuto intervenire per portare i ciclisti, a rischio congelamenti, prima al centro di emergenza a La Grave, e poi trasferirli a Isère.

La vicenda ha allarmato gli appassionati del Tour de France, che proprio domani e dopodomani passerà dal Galibier: una salita complessiva di oltre 2000 metri di dislivello, con una pendenza tra il 7% e l’8%, che tra l’altro festeggia il centenario: nel 1911 ci fu il primo passaggio del Tour de France in questa località.

Ieri, infatti, altra neve è caduta sul colle: se ne attendevano finoa a 20 cm. Per fortuna, il meteo di oggi e domani sembra essere previsto più clemente e dovrebbe consentire il passaggio della gara in condizioni tranquille.

Sabato prossimo, 23 luglio, sul Galibier si terrà anche la “Grimpèe de Lègende-Pantani Forever”, una cronoscalata organizzata in memoria del “Pirata” del ciclismo italiano, che lassù nel 1998 fu protagonista di una performance eccezionale in condizioni atmosferiche avverse.

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2 Commenti

  1. Non dimentichiamo la tragica edizione del 2008 della gara di corsa in montagna alla Zugsspitze, vicino a Garmisch, proprio in questa stagione. Il rischio comunque non e’ di congelamento, ma di ipotermia. La conoscenza della differenza tra i 2 fenomeni puo’ aiutre a salvare molte vite umane, dato che molti nonconoscono le condizioni, non estreme, che possono gia’ portare all’ipotermia. At

  2. E’ sempre la solita storia che si ripete, quando arriva il maltempo è meglio tornare indietro, e ancora meglio è sempre consultare attentamente le previsioni meteo, sia che si vada a piedi o in bicicletta, e magari rinunciare o scegliere percorsi alternativi a quote decisamente più basse, perchè la montagna non concede sconti a nessuno, nemmeno alle persone più allenate, agli alpinisti come ai trekker o in questo caso ai ciclisti.Io pratico tutte e tre queste attività, in passato mi è capitato di incappare in giornate con un tempo decisamente sfavorevole, nonostante le previsioni fossero buone, ma alle prime avvisaglie di maltempo ho battuto velocemente la ritirata, anche se i miei compagni di gita non erano d’accordo, ma poi sono stati loro a ritrovarsi in mezzo alla bufera, rischiando seriamente di non riuscire a venirne fuori, mentre io ero già al sicuro.Fortunatamente non è mai successo niente di irreparabile, ma quelle brutte esperienze non le hanno dimenticate, e ora la pensano come me.

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