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Iñurrategi e i gelidi disagi del Polo nord

Iñurrategi Vallejo e Zabalza in Groenlandia (Photo basqueteam.com)
Iñurrategi Vallejo e Zabalza in Groenlandia (Photo basqueteam.com)

NUUK, Groenlandia — “La Groenlandia ci ha sorpresi, e per noi che siamo abituati a spedizioni in Himalaya, la più grande differenza è che qui non ti riposi mai. Lo sforzo durante il giorno è molto intenso e alla sera non torni al campo base a rilassarti e a bere il tè che ti serve il cuoco”. Queste le parole con cui Mikel Zabalza racconta la spedizione in corso sui ghiacci del Polo Nord: lui, Alberto Iñurrategi e Juan Vallejo hanno percorso circa 1200 chilometri in 17 giorni, ovvero quasi la metà del totale del viaggio.

Il trio basco è partito meno di 20 giorni fa per la spedizione “Naturgas/Bbk Transantartika 2011”. L’impresa è divisa in due parti, rispettivamente una al polo nord e una al polo sud: la prima è in corso proprio in questi giorni e consiste nel coprire a piedi o trainati dalla vela del kiteski 2.300 chilometri lungo un altopiano a 2000 metri di altitudine. Gli alpinisti avevano calcolato di impiegare circa 40 giorni, e in effetti, nonostante alcuni rallentamenti, sembrano essere giusti nella tabella di marcia.

Il 25 maggio hanno raggiunto la DYE II, la stazione radar abbandonata. Una forte bufera li ha costretti a cercare riparo nella stazione per un intero giorno, poi il miglioramento del tempo ha permesso loro di riprendere il cammino per due giorni e percorrere circa 100 chilometri. Quindi il vento ha smesso completamente di soffiare e Iñurrategi, Vallejo e Zabalza non hanno potuto usare le vele del kiteski per muoversi. Dopo una pausa hanno continuato a piedi, compiendo l’enorme sforzo di trainare i carichi pesanti.

Secondo quanto riferisce il sito della spedizione, nonostante il forte freddo, con temperature di -35 gradi, il morale del trio basco è alto. “Andiamo avanti sperando che il vento ci aiuti e renda tutto più facile” – ha detto Alberto Iñurrategi.

“Come prima esperienza ai Poli è molto più dura di quanto mi aspettassi – commenta Zabalza -, e nella prima settimana abbiamo dovuto tirare i carichi camminando. La Groenlandia ci ha sorpreso con la sua immensità e per noi che siamo abituati a spedizioni in Himalaya, la più grande differenza è che qui non ti riposi mai. Lo sforzo durante il giorno è molto intenso e alla sera non torni al campo base a rilassarti e a bere il tè che ti serve il cuoco”.

Info: www.basqueteam.com/noticias_detalle.php?id=122

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