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Sat e Tam: troppe mountain bike in quota, serve un limite

Alcune mountain bike
Alcune mountain bike

TRENTO — Stop alle mountain bike sui sentieri in alta quota, perché ce ne sono davvero troppe. E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato dalla Società alpinisti tridentini (Sat) e dalla sezione Tutela ambiente montano (Tam) del Cai, durante la presentazione del libro “Montagna e bici” a Trento.

“Ultimamente – hanno spiegato il presidente del Sat Piergiorgio Motter e la presidentessa del Tam Anna Facchini – assistiamo a eccessi di sfruttamento del territorio montano da parte di bikers nel periodo estivo, dove vengono utilizzati gli impianti a fune per gli sci per salire e quindi poi scendere sulle piste, i cui tracciati hanno già inferto ferite alla montagna”.

“Bisogna mettere un limite e trovare una convivenza tra escursionista e biker nel rispetto della legge e dell’ambiente” hanno aggiunto i due presentando il volume in cui sono raccolti tutti gli interventi della giornata di studio e riflessione sul tema che avuto luogo il 7 maggio del 2010.

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15 Commenti

  1. Mi trovano perfettamente d’accordo quando parlano di ‘…trovare una convivenza tra escursionista e biker nel rispetto della legge e dell’ambiente…’, ma non capisco questo spropositato accanimento nei confronti delle mtb, quando invece nei confronti dei mezzi motorizzati si ha un atteggiamento molto più permissivo (esistono nel territorio trentino esempi vergognosi che lascio ricordare ai lettori!).
    Si guardi invece l’atteggiamento svizzero: le mtb NON sono vietate a priori; esistono valli completamente vietate (e se qualcuno sgarra, le conseguenze si possono ben immaginare) e altre sono permesse. La convivenza tra escursionisti e biker è all’insegna della massima tolleranza e gentilezza reciproca (più volte, per esperienza diretta, incrociando escursionisti, questi si sono spostati salutando per far passare le bici che ovviamente avevano precedentemente ridotto la velocità). Insomma, vietare tutto (come le vergognose leggi provinciali vigenti stabiliscono), ma poi chiudere un occhio e impugnare la legge solo come puro mezzo strumentale, mi pare veramente ridicolo.

  2. Ulteriore penoso tentativo di coprire danni indelebili fatti in passato, con limitazioni ad utenti esperti ed educati come gli escursionisti a piedi (se non di più….).
    Tutto sommato “ghettizzare” la MTB in aree dedicate come il Bike Park, ha solo effetti positivi sulla qualità dei pedalatori che poi rimangono sui sentieri.
    Di certo, chi fa “cicloalpinismo”, è una persona che nello zaino mette anche una buona, se non ottima, quantità di buonsenso ed esperienza, e che alle spalle ha una grande cultura della montagna.
    Facciamo “pulizia” dove davvero ristagna lo sporco nella nostra regione !!!

  3. la mountainbike è l’ultimo dei mali della montagna.
    bisogna invece riconoscere i diritti dei mountainbiker e responsabilizzare chi adotta comportamenti pericolosi, sia tra gli escursionisti che tra i ciclisti

  4. Incredibile l’impegno che questi “alpinisti” mettono nel combattere la battaglia contro tali pirati delle montagne che si permettono di andare in BICICLETTA per i sentieri…
    è chiaro che, i lavori di terra per le nuove piste da sci, il cemento armato per piantare i piloni di nuovi impianti e i BELLISSIMI rifugi in stile, sono nulla in confronto a quegli screanzati con le mountain bike che pedalano e rovinano tutto.

    fatevi un giro in svizzera e francia per cortesia e imparate cosa vuol dire convivenza tra escursionista e biker

  5. Trovo la loro posizione a strenua difesa del territorio, quasi fosse una sorta di crociata, veramente irritante e soprattutto egocentrica in quanto non esiste solo la “loro” realtà: le alpi sono grandi ed estese e non tutte le valli hanno una frequentazione così “esasperata” come nella zona delle dolomiti. Trovo anche irritante continuare a sentire che con la mtb non si possono prendere impianti di risalita perchè poi si scende sui sentieri: e chi fa alpinismo o va a piedi non li prende? Ovvio che il fine della salita non deve essere solo la discesa ma magari un modo per eliminare un inutile dislivello da convivere con SUV o MOTO ma che può permettere una gita “importante” fatta anche di tanto portage e di fatica. Si perchè in mtb ci si diverte ma si fatica anche e spesso e volentieri chi si sobbarca una salita ha trascorsi alpinistici o escursionistici e spesso e volentieri sicuramente un rispetto maggiore dell’escursionista occasionale che va solo a riempire le tavole dei rifugi (che guarda caso nelle zone dolomitiche sono quasi sempre serviti da simpatici servizi navetta). Chi va in montagna, indipendentemente dal mezzo usato (scarponi, sci, ciaspole e/o mtb), perchè la ama sa rispettarla e rispettare i suoi frequentatori. Cari signori della SAT sarebbe ora che vi levaste il prosciutto dagli occhi perchè oramai anche nel CAI, volenti o nolenti, la mtb è presente. Ci sono persone che dedicano il loro tempo libero per educare e portare gente in montagna sfruttando il mezzo che nel passato era già usato per muoversi nel fondovalle non antropizzato. Basta vietare ma pensate ad educare. Solo così potrete avere una platea disposta ad “ascoltarvi”.

  6. Mi risulta che l’esito di quel convegno in realtà sia stato di ben altro orientamento. Complimenti poi per la motivazione altamente suffragata da fatti “….perchè ce ne sono davvero troppe”. A questo punto sono curioso di sapere se anche il libro contiene questi spropositi.

  7. Non capisco la discrasia nell’articolo: si parla di eccesso di sfruttamento quando i bikers scendono sulle piste da sci, utilizzando gli impianti per salire (attività prettamente ludico-sportiva) o ci si riferisce ai troppi cicloalpinisti che percorrono sentieri al pari di qualunque altro escursionista? Perché nel primo caso non vedo dove si possa dare fastidio ai pedoni, nel secondo non possono esserci conflitti in quanto il sentiero è un bene comune e tutti hanno diritto di percorrerlo, nel rispetto reciproco e salvaguardando l’ambiente. La convivenza è possibile semplicemente attenendosi ai codici di autoregolamentazione delle attività in montagna, che la SAT dovrebbe conoscere bene e magari anche divulgare.

  8. santocielo
    e tutti quei pandoli di merenderos che a piedi devastano le dolomiti tenendosi ASSOLUTAMENTE entro un raggio di 500metri dal rifugio-hotel-baita ?
    arrivano li con la macchina, parcheggiano sopra i fiori, mangiano e sporcano e per fare un ora di camminata si comperano 2000 euro di attrezzatura che neanche messner ha ?

    non conosco quelli del SAT , ma me li immagino dei vecchi di città che non sanno distinguere le dolomiti dalle apuane. quanta gente di potere attaccata alla sola poltrona……..

  9. …leggerò questo interessante libro da cui attendo di essere illuminato su una questione così “drammatica” per l’ambiente montano, sprofondo all’idea di poter essere responsabile di una simile ferita alla società (oddio, la difficile “convivenza tra escursionisti e bikers” cioè ciclisti?) ed all’ambiente montano (che frequento in vari modi più o meno da quando sono nato) …
    … è incredibile come nel lontano pianeta da cui arrivo il problema non sia così grave, e la gente frequenti la montagna ciascuno a modo suo cercando di non interferire con gli altri e sopratutto di lasciare il segno più debole possibile al proprio passare … ps: belle le dolomiti, si daccordo… ma le montagne sul mio pianeta lontano, con tutti quei bellissimi sentieri e la segnaletica mista per bici e pedoni e con la gente che si saluta (quando si incontrano…si, spazio ce ne è tanto per tutti)…

  10. proseguo il commento sopra, perchè ho letto questo:
    https://www.montagna.tv/cms/?p=33275
    mi fa ridere, senza offesa per nessuno…ma ho ben presente i danni che fanno le moto sui sentieri della mia regione, e vedo bene dimensione e qualità delle tracce della mia bici …
    cioè spiegatemi bene le moto fanno bene alla montagna, le mountain bike invece sono dannose e rappresentano: “eccessi di sfruttamento del territorio montano” …che tristezza!
    si può sapere con quali e quanti soldi è stato scritto e pubblicato questo libello?

  11. Mah, forse prima di stracciarsi le vesti perchè l’autore di questo articolo ha preso lucciole per lanterne basterebbe fare una ricerca in internet e scoprire che il documento di trova in bella vista sul sito sat (www.sat.tn.it) e dice tutt’altro! Ma del resto questo è il sistema dei nostri tempi: indignarsi, sparacchiare commenti sul web, fare confusione… che tristezza..

  12. Io vorrei sapere se ci si può andare sui sentieri con la mountainbike oppure è proibito.
    Chi mi può rispondere?

  13. Ciao Paola, “teoricamente” no, a patto che non abbiano una pendenza media superiore al 20% e larghezza mediamente inferiore all’ingombro trasversale della bike.
    Questi sono i criteri con cui è stato approvato il divieto, ma si parla di Trentino, in realtà ci sono altre cose alle quali pui accedere da questo link : http://www.sat.tn.it/ .
    Troverai la relazione completa dell’incontro tenutosi l’anno scorso.
    A presto.

  14. SAT svegliatevi che siete indietro di decenni. Paraocchi, solo quello avete.
    L’idea di sfruttare gli impianti di risalita in Estate è un’occasione imperdibile, con questi l’economia turistica periferica trentina si è sviluppata, non con i cori di montagna, o con i discorsi “No al Nucleare, ma neanche alle pale eoliche che rovina l’impatto ambientale”, la vita è fatta di compromessi.

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