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K2, tutta una visione: Stangl ammette, non è stato in vetta

Christian Stangl (Photo stangl.stangl.eu)
Christian Stangl (Photo stangl.stangl.eu)

VIENNA, Austria — Se lo è immaginato. Le accuse erano vere, Christian Stangl  non è salito in vetta al K2 la scorsa estate. E’ una confessione clamorosa quella dello skyrunner austriaco che poche ore fa in una conferenza stampa a Vienna e davanti alla Orf television ha ammesso: “Ero in uno stato di trance e ho pensato di essere sulla cima della montagna”.

Caso chiuso, ma forse nel modo peggiore. Le pesanti accuse, sollevate nei giorni scorsi dai suoi ex compagni di spedizione, Zsolt Torok e Gheorghe Dijmarescu e dal kazako Maxut Zhumayev, sono state confermate. Christian Stangl in vetta al K2 lo scorso 13 agosto non è mai salito.

A quanto pare si sarebbe fermato circa a 7500 metri di quota, praticamente a campo 3, 1200 metri sotto la cima quindi e qui avrebbe scattato la foto. Stangl ha affermato di essere stato come in trance, di aver subito lo stress e la paura del fallire. Pressioni, peraltro, che non sarebbero provenute dagli sponsor ma, per sua ammissione, da se stesso, dalla voglia di raggiungere massime prestazioni, al punto che ora l’alpinista soffrirebbe dalla sindrome da burnout, esito patologico di un processo stressogeno.

La cosa interessante è che a quanto pare negli ultimi anni l’austriaco avrebbe lavorato molto sulla visualizzato di se stesso in cima, al punto da convincersi di esserci stato. “Ho costruito immagini mentali in cui mi vedevo già in vetta”, ha dichiarato alla stampa austriaca in un estremo tentativo di spiegare il suo errore.

Dopo aver parlato con la sua fidanzata e con la sua famiglia, lo skyrunner 44enne ha deciso di rendere pubblica la verità e di rispondere ai tanti interrogativi sempre più insistenti, sollevati dalla stampa locale e internazionale. “Mi dispiace soprattutto per me – ha dichiarato -. Il danno maggiore è per me stesso”.

Il K2, ha affermato l’alpinista originario della Stiria, non gli sarebbe interessato molto. Aveva bisogno di scalarlo semplicemente in vista delle “14 Seven Summits”. La salita del K2 anzi, non gli avrebbe regalato nessuna gioia, da vicino la montagna non gli era sembrata così bella, bensì semplicemente un relitto.

Il progetto delle “14 Seven Summits” consiste nello scalare tutte le prime e le seconde cime più alte del mondo. Comprende la scalata di McKinley, Mount Logan, Elbrus, Dykh Tau, Kilimanjaro, Batian, Aconcagua, Ojos del Salado, Mount Vinson, Mount Tyree, Carstensz Pyramid, ngga Pulu, Everest e K2. All’austriaco mancano solo quest’ultimo e il Mount Tyree.

Nel frattempo sono arrivati i primi commenti “importanti” all’interno della comunità alpinistica. “Neanche una nota a piè di pagina nella storia dell’alpinismo”, ha per esempio dichiarato Reinhold Messner che fin dallo scoppio della polemica aveva creduto a Stangl. L’alpinista di Funes, per il quale la falsificazione della foto è però “una cosa divertente”, fondamentalmente non è affatto interessato alla velocità con cui si sale una montagna.

“Questo non ha niente a che vedere con l’alpinismo in senso stretto – ha dichiarato Messner secondo quanto riferito dal sito del giornale DerStandard.at -, si tratta tutt’al più di ‘alpinismo da pista’. Ovviamente il suo progetto avrebbe costituito un’ambiziosa performance sportiva, ma questo non cambia il fatto che l’alpinista stiriano nella sua carriera non ha mai scelto ‘itinerari impegnativi’. Questo dovrebbe far cambiare gli Skyrunner”.

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