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Everest, dal Canada nuove ipotesi sulla salita di Mallory e Irvine

Una delle ultime foto di Mallory e Irvine
Una delle ultime foto di Mallory e Irvine

TORONTO, Canada — Nuovo capitolo nella storia della leggendaria salita all’Everest di George Mallory ed Andrew Irvine. Secondo uno studio di alcuni scienziati dell’Università di Toronto, realizzato sulla base dei dati meteorologici della spedizione britannica all’Everest, i due alpinisti inglesi sarebbero morti per una brusca diminuzione dell’ossigeno provocata da una tormenta mentre erano in cammino verso la vetta. Non avrebbero quindi potuto raggiungere la cima durante la loro spedizione del 1924.

Secondo lo studio scientifico, diffuso dal giornale britannico Telegraph, gli alpinisti non sarebbero potuti sopravvivere alla “tempesta perfetta” che investì la montagna in quei giorni. Gli esperti canadesi infatti, assicurano che i dati raccolti durante le giornate del 1924 nelle quali Mallory e Irvine realizzarono la loro salita, dimostrano che entrambi si trovarono immersi in una tormenta di vento che provocò una brusca diminuzione del livello di ossigeno che raggiunse valori fatali. Questa nuova ipotesi sosterrebbe di conseguenza il primato della prima scalata della montagna da parte del neozelandese Sir Edmund Hillary e dello sherpa Tenzing Norgay, avvenuta il 29 maggio del 1953.

Secondo Desnivel, che riporta la notizia, in base alle misure effettuate proprio dalla spedizione di Mallory e Irvine, si rivela una rovinosa caduta della pressione barometrica, fatto che avrebbe portato alla morte qualunque scalatore che si stesse avvicinando alla vetta in quel momento. Hanno calcolato che la repentina discesa dei livelli di ossigeno fu molto maggiore di quella che provocò la morte di otto alpinisti all’Everest in una sola giornata nel maggio del 1996.

“La scomparsa di Mallory e Irvine è uno dei più grandi misteri del XX secolo  – ha dichiarato al Telegraph il Professor Kent Moore del Dipartimento di Fisica dell’Università canadese -, nonostante i molti dibattiti intorno alla loro scomparsa, la questione relativa al tempo non era mai stata studiata in profondità fino ad ora. Abbiamo analizzato le misurazioni della pressione barometrica e abbiamo scoperto che durante il tentativo alla vetta di Mallory e Irvine ci fu una caduta di questo indicatore di 18 millibar al campo base. Si tratta di una caduta importante, paragonata alla fatale tormenta del 1996 che registrò una diminuzione della pressione barometrica sulla vetta di circa 8 millibar”.

Il corpo di George Mallory fu ritrovato 11 anni fa, nel marzo 1999 da una spedizione sponsorizzata dalla BBC. Lo scorso febbraio lo storico Tom Holzel ha annunciato di aver localizzato quelli che probabilmente potrebbero essere i resti di Irvine, suo compagno di cordata di quella terribile scalata del giugno del ’24. Sono quindi tornati alla ribalta questi due grandi nomi del primo alpinismo novecentesco, e il desiderio di fare chiarezza su una vicenda intricata come la loro è oggi più vivo che mai.

Fonte Desnivel.com

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3 Commenti

  1. A me comunque piace pensare che siano arrivati in cima. Forse è così, forse non è così, ma forse non sapremo mai la verità. Meglio così penso, ognuno pensa quel che vuole 🙂

  2. Solo quando sarà sciolto il nodo della macchina fotografica e della foto della moglie di Mallory si potrà affermare la verità! Io mi illuderò ancora che questi due eroi abbiano raggiunto la vetta del mondo!
    Ma se anche la storia non lo confermerà, resteranno i più grandi eroi della storia dell’umanità!

  3. Ho appena riletto uno splendido racconto di fantascienza (scritto nel 1982), intitolato “La Dea madre del mondo” di Kim Newman, che ipotizzo un ritrovamento (ben 17 anni prima di quello realmente avvenuto) del corpo di Mallory da parte di un lama scalatore e di due occidentali.
    Lo consiglio a tutti gli appassionati di montagna!

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