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Campo Base dell’Everest, il masso della discordia. E dei vandali

Sulla grande e super fotografata pietra che accoglie alpinisti ed escursionisti ai piedi del Tetto del mondo è guerra di scritte. Un recente “ intervento” scatena altre polemiche

Non c’è pace per l’enorme masso posto appena a valle del Campo Base dell’Everest accanto (o sopra) al quale trekker e alpinisti scattano una foto “obbligatoria”. Nella scorsa primavera era stato montato un cartellone di benvenuto che lo oscurava completamente e che aveva scatenato polemiche a non finire.

Niente di particolarmente drammatico, dunque. Il pannello gigante raffigurava l’Everest al tramonto, sormontato dalla scritta Breathe beyond limits: Everest base camp welcomes you. Hearties congratulation e con in primo piano le immagini di Edmund Hillary e di Tenzing Norgay. Dopo pochi mesi quell’installazione è scomparsa e tutto pareva tornato alla normalità. Ma per quel masso dall’enorme valore simbolico soprattutto per gli escursionisti, il destino ha deciso che non può esserci pace.

Nei giorni scorsi, infatti, sul sito Everest Today è stata pubblicata una foto che mostra un vero e proprio atto di vandalismo, peraltro ispirato da una significativa rivendicazione sociale. Ignoti armati di vernice rossa hanno cancellato la scritta “Everest Base Camp” sostituendola con “Chomolungma Base Camp”, ovvero utilizzando il nome tibetano della montagna.

A sfregio, dunque, si è aggiunto sfregio, quindi dal punto di vista strettamente ambientale non cambia nulla. Ma per molti è stata danneggiata l’immagine simbolo di un trekking che comunque lo si voglia definire rimane una delle esperienze escursionistiche più amate e desiderate. Finita qui? Affatto. A questo punto è ipotizzabile un ulteriore ritocco: perché infatti qualcuno non potrebbe sentirsi autorizzato a sostituire quel Chomolungma con Sagarmatha, ovvero il nome della montagna in nepalese? La “Dea  madre del mondo”, osserva tutto ciò dall’alto dei suoi 8848 metri. E’ ormai abituata agli sfregi, ai rifiuti, agli elicotteri. E’ impotente ma probabilmente anche lei si sta ponendo una domanda: cosa spinge un alpinista a mettere nello zaino vernici o bombolette spray?

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