CronacaNews

Tre incidenti nel weekend ci ricordano che l’escursione in montagna non è mai una passeggiata

Una serie di incidenti verificatisi nel corso del weekend appena trascorso ci portano a una riflessione che potrebbe sembrare banale, ma in realtà sottintende la necessità di un grado di attenzione nell’approcciare alla montagna di cui talvolta si mostra carenza: “l’escursione non è mai una passeggiata”. Un trekker di 29 anni è deceduto dopo essere precipitato nel vuoto per scattare una foto sul Corno alle Scale. Un secondo escursionista è stato recuperato con un intervento delicato, bloccato su uno strapiombo sul Monte Cavallo dopo essere scivolato con calzature non idonee in fase di discesa. Infine, una coppia di escursionisti, impanicati dalla presenza di lupi, ha richiesto l’intervento dei soccorsi, per poi decidere di rientrare autonomamente in albergo senza avvisare le squadre impegnate nella loro ricerca.

Tre situazioni distanti l’una dall’altra, in termini geografici e di dinamica, che portano però a concludere che, quando si sale in quota è bene prestare attenzione ad alcune semplici regole, che dovrebbero diventare abitudini, in grado di salvarci la vita, quali dotarsi di un equipaggiamento corretto, informarsi sull’itinerario che si intende percorrere e sul grado di difficoltà di quest’ultimo, valutare attentamente il rischio di ogni singolo passo al di fuori di un sentiero. E al contempo fornire supporto alle squadre di soccorso nel loro lavoro, che ricordiamo essere svolto in forma volontaria.

Escursionista si sporge per scattare una foto e precipita

Nella mattina di domenica 17 ottobre, due escursionisti entrambi residenti a Imola (BO) sono andati a fare un’escursione nel comprensorio del Corno alle Scale, decidendo di salire in cima alla montagna percorrendo il sentiero CAI 337, conosciuto anche col nome di sentiero dei Balzi dell’Ora. Si tratta di una bellissima escursione, ma molto impegnativa, caratterizzata da salti di roccia. Le guide CAI quel sentiero lo classificano con la sigla EE che significa per Escursionisti Esperti.

I due trekker avevano già percorso diversa strada, quando già arrivati a questo 1850, uno di loro un uomo di 29 anni residente a Imola si è sporto per fare una foto, secondo quanto riferito dall’amico, ed è caduto per tantissimi metri. Sono circa le 13.30 quando l’amico allerta il 118. Sul posto viene inviata la squadra del Soccorso Alpino e Speleologico stazione Corno alle Scale che si trovava già in prossimità del Croce del Corno. I tecnici raggiungono in pochi minuti il luogo dell’evento e trovano la persona incosciente e priva di polso. Mentre due tecnici iniziano le manovre di R.C.P (rianimazione cardio polmonare), il caposquadra attiva l’elicottero 118 di Pavullo nel Frignano dotato di verricello con a bordo un Tecnico del CNSAS.

Il massaggio cardiaco prosegue fino all’arrivo del mezzo di soccorso avanzato che ha sbarcato l’equipe con il verricello, in quanto la zona non è atterrabile, ma purtroppo il medico non ha potuto fare altro che costatare il decesso. Dopo autorizzazione alla rimozione, da parte del Pubblico Ministero, la salma è stata recuperata sempre con il verricello e trasportata nella zona della Polle. Sul posto presenti Carabinieri.

Monte Cavallo, escursionista con le sneakers scivola in discesa

Nel pomeriggio di domenica un escursionista è scivolato sul Monte Cavallo, mentre scendeva verso Forcella di porta, andando a finire vicino ad uno strapiombo. Attivata la squadra di Massa, sul posto si è diretto il Pegaso 3 che ha calato il tecnico di elisoccorso. Poco prima delle 18 l’uomo si trovava già a bordo dell’elicottero.

Il Soccorso Alpino e Speleologico Toscana ha colto l’occasione per ribadire che “SI RACCOMANDA L’UTILIZZO DI CALZATURE SPECIFICHE DA MONTAGNA specialmente se si affrontano itinerari non banali come questo”.

Inseguiti dai lupi, chiamano i soccorsi e rientrano in albergo senza avvisare

Un uomo e una donna rispettivamente di 39 e 37 anni residenti a Bagnacavallo (RA) nel pomeriggio di venerdì 15 ottobre sono andati a fare una passeggiata nella zona del Parco delle Foreste Casentinesi, nel comune di Santa Sofia. Entrambi erano alloggiati in un albergo della zona.

I due iniziano l’escursione inoltrandosi in una bellissima faggeta molto vicina alla riserva di Sasso Fratino, quando giunti in prossimità del Bivacco Ballatoio, la donna riferisce di aver visto tre lupi che la seguivano da lontano. Presa dal panico ha iniziato ad urlare. L’uomo che l’accompagnava, ha provato ripetutamente di calmarla, ma non c’è stato nulla da fare. A quel punto, l’amico, ha chiamato il 118 per chiede aiuto. Sono circa le 17.30 e sul posto viene inviata la squadra del Soccorso Alpino e Speleologico stazione M.te Falco.

Nel frattempo si cerca di identificare la zona dove i due escursionisti si erano fermati. La sala operativa 118 Romagna riesce anche ad individuare un punto GPS, ma quando i tecnici del CNSAS arrivano in zona dei due nessuna traccia. Le ricerche continuano da parte degli operatori del Soccorso Alpino, ma senza esito. Intorno alle 19.30, l’operatore 118, non dandosi per vinto, chiama l’albergo dove i due erano alloggiati e scopre che si trovavano già presso la struttura da diversi minuti. La donna era ancora molto provata dalla paura e al compagno di avventura non è venuto in mente di chiamare il 118 informandolo che l’emergenza era finita.

Tags

Articoli correlati

Un commento

  1. Ma come si fa andare in montagna in scarpe da città
    Chiamare i soccorsi poi fregarsene di richiamare
    Se emergenza finita aumenta la gente in montagna
    Ma crolla la qualità tanti non sanno niente di montagna manca la cultura sapere cosa si va a fare
    Due clik sullo smartphone e via Ma la montagna è vera non virtuale da uno che quando cominciato
    Con la montagna se facevi cavolate dovevi arrangiarti non c’era san smartphone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close