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Antartide. È tornato il Sole sulla Base Concordia

Lo scorso 11 agosto, dopo circa 100 giorni di buio, la base antartica di ricerca italo-francese Concordia, è tornata a vedere la luce del Sole.

Il buio costante vissuto negli ultimi mesi, con temperature oltre i 50 gradi sottozero, è finalmente finito. L’inverno australe terminerà ufficialmente a fine settembre ma i ricercatori avranno almeno modo di godere di un paio di ore di luce quotidiane attorno a mezzogiorno.

Il giorno in cui il sole è scomparso all’orizzonte, come inghiottito dall’Oceano, era stato immortalato il 6 maggio 2019 in uno scatto dell’astrofisico Ivan Bruni, impegnato in una spedizione promossa dal PNRA (Programma nazionale di ricerche in Antartide) e coordinata da CNR e ENEA.

Le immagini del nuovo Sole, apparso l’11 agosto 2019, sono merito invece della dottoressa Nadja Albertsen, medico danese dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), impegnata per un anno presso la base italo-francese nell’ambito di una collaborazione fra l’Istituto polare francese Paul Émile Victor (Ipev) e il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra), conducendo esperimenti sugli effetti dell’isolamento, privazione di luce e temperature estreme su corpo umano e mente. Tre scatti eccezionali pubblicati sul blog dell’Agenzia spaziale europea (ESA) il 23 agosto 2019.

Nadja ha atteso per settimane il ritorno del Sole, condividendo scatti e pensieri anche sul suo profilo Facebook, che ci siamo divertiti a consultare. Dopotutto chi non si chiede come sia vivere sotto un cielo notturno costante per lunghi mesi, in attesa di un’alba che sa di nuova vita?

“Il sole si avvicina sempre di più e noi ci godiamo delle quasi-albe piene di colori – scriveva il 31 luglio, regalando al mondo due immagini di un cielo stellato e lievemente sfumato dalla luce del sole.

L’8 agosto la luminosità già appare maggiore in una successione di tre immagini che raccontano “24 ore a Concordia”.

10 agosto. È il giorno X, quello dell’attesissima nuova alba. Ma le nubi decidono di nascondere lo spettacolo ai ricercatori. Come capita nell’alpinismo al momento del summit push, anche alla base Concordia è toccato aspettare una finestra meteo propizia. Per fortuna si è trattato di sole 24 ore di attesa. L’11 agosto il Sole è finalmente apparso all’orizzonte. E la fotocamera di Nadja era pronta a catturarlo e donarlo al mondo.

Al di là dell’alba

Bisogna ringraziare questa giovane dottoressa danese per le immagini suggestive che ha condiviso durante la sua stagione lavorativa presso la base Concordia. Scatti che fanno comprendere anche la complessità dei fenomeni ottici caratteristici del continente antartico. Ne è un esempio il primo alone solare immortalato il 18 agosto, pochi giorni dopo la nuova alba. Un fenomeno particolare, caratterizzato dalla formazione di anelli, archi, pilastri o punti luminosi intorno al Sole (o anche alla Luna).

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