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“3841”. La birra di montagna che nasce ai piedi del Monviso

In un’epoca in cui il progresso sembra correre troppo veloce verso il futuro, in cui le produzioni alimentari diventano sempre più industrializzate, nasce irrimediabilmente la necessità di una riscoperta di antiche tradizioni e sapori genuini.

Una tendenza, quella del recupero di antiche coltivazioni e metodi di produzione, che sta prendendo piede soprattutto in ambiente montano, dove aumenta annualmente la coltivazione di cereali, ortaggi e frutti dimenticati.

Processi non facili, che necessitano spesso di periodi di sperimentazione nella piena incertezza del risultato. Avventure per vivere le quali tocca essere coraggiosi.

È il caso del birrificio artigianale “Kauss” di Piasco (CN), nella bassa Valle Varaita, che dall’8 giugno ha avviato la vendita di un prodotto speciale:la “birra di montagna 3841”.

Una bionda di montagna, realizzata solo con ingredienti prodotti in quota nelle valli piemontesi: la segale coltivata a Ostana da Serena Giraudo, il mais Pignulet prodotto da alcuni agricoltori delle valli Varaita e Po, il luppolo di Castelletto di Busca e l’ orzo piemontese.

Il logo scelto non poteva che richiamare il Monviso (3.841 m), la montagna simbolo del Piemonte.

La nuova birra è al momento distribuita in una trentina di ristoranti ed esercizi pubblici del territorio ai piedi del Monviso e, scelta interessante dei produttori, in versione alla spina potrà essere commercializzata solamente in luoghi al di sopra dei mille metri di altitudine.

L’idea non è quella di produrre una specialità che conquisti gli scaffali dei supermercati. Al contrario, la produzione sarà stagionale e limitata dal quantitativo di segale raccolta.

Cosa stai per bere? La segale è una pianta rustica, quella che troverai in questa birra è raccolta a mano, a 1500 metri di altitudine ed in queste montagne la si coltiva da sempre” – si legge sulla nuovissima pagina Facebook dedicata alla “birra 3841”, a ribadire il concetto che si tratti di un prodotto che nasce dal basso e che parla delle valli alpine e di chi le vive.

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Un commento

  1. All’eterna domanda”Perche’arrampichi?”..varie risposte…tra cui molte filosofiche o di alta psicologia..
    Tra esse un famoso (che non ricordo )disse: ” Avete mai provato dopo una scalata impegnativa e faticosa ad apprezzare il sapore particolare di una birra fresca??”

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