Everest: inizia il tentativo di vetta da una via nuova per Richards e Mena
“La finestra di bel tempo è arrivata. Non è come la vorremmo, ma se aspettiamo di più rischiamo di perdere l’opportunità. Nell’alpinismo non ci sono mai condizioni perfette e questo fa parte del processo e del viaggio. Sono previsti rischi calcolati e, fortunatamente nel nostro caso, siamo circondati da esperti che ci aiutano a prendere le nostre decisioni”.
Così l’alpinista Cory Richards ha annunciato l’inizio del tentativo di vetta dell’Everest senza ossigeno e supporto per una via nuova sulla parete Nord-Est con Esteban “Topo” Mena. I due alpinisti seguiranno un canalone (nell’immagine sotto quello centrale alla loro sinistra) che dai 6500 metri porterà fino alla cresta nord-occidentale a 8400m. Se i primi 1700 metri saranno moderatamente semplici, la vera difficoltà arriverà negli ultimi 300 metri, a circa 8100 metri, dove il terreno si farà più complesso con difficoltà M4 e M5, fino a 8300 metri. Usciti in cresta l’intenzione è quella di evitare la via normale e quindi proseguire sui pinnacoli arrivando sulla parete Nord per spostarsi verso il Norton Coulor salito da Messner nel 1980.
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“Ho tanta paura quanto mi sento forte. La paura è una cosa buona, ci tiene al sicuro. Come ho già detto, la mia lotta con la salute mentale include l’ansia che corre alta, ma che è uno dei fattori che mi tiene cauto e prudente nel prendere decisioni”.
Come annunciato, non si riceveranno informazioni finché non saranno di ritorno dal campo base. Non ci resta che tenere le dita incrociate e augurare buona fortuna!
ma quindi arrivano direttamente sulla cresta nord-est in prossimità dei pinnacoli dove sono morti boardman e tasker?