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Giro d’Italia 2019. Polemiche contro l’illuminazione rosa sul Monte Bianco

Manca poco al via dell’edizione numero 102 del Giro d’Italia, che partirà sabato 11 maggio da Bologna e si concluderà il 2 giugno a Verona e ancora c’è spazio per qualche polemica.

Nello specifico parliamo della 14esima tappa, quella di Courmayeur, in occasione della quale è prevista una illuminazione notturna rosa del massiccio del Monte Bianco, generata attraverso l’utilizzo di potenti proiettori, che verrà mantenuta per qualche giorno in onore dell’evento.

Una scelta che non piace al Circolo Legambiente Valle d’Aosta e Piemonte, che non esita a definirla “una sciocchezza che non ha rispetto per la natura dei luoghi”- come si legge in una nota dell’Associazione – “per l’impatto dell’inquinamento luminoso sulla volta celeste né per gli animali che possono essere disturbati dai fasci luminosi”.

Nulla da dire sull’evento sportivo in sé, di tradizione ormai più che centenaria e che tante passioni ha fatto nascere nel Belpaese” – dichiara Legambiente – “La bici poi è senz’altro nostra amica. Il problema è che per stupire bisogna fare sempre qualcosa di più, anche se questo porta alla banalizzazione e mercificazione della montagna”.

Accanto alla preoccupazione per le conseguenze sull’ambiente, il Circolo vede nell’iniziativa uno spreco di risorse (ventimila euro di costo) e di energie, ma anche un danno culturale. Parliamo di una montagna che, come ben descritto nella nota, è “incantevole illuminata dalla luna”.

Una polemica, quella contro l’illuminazione rosata, che si somma a quella sollevata già lo scorso dicembre, relativa alla scelta degli organizzatori di far arrivare la 13esima tappa, da Pinerolo a Ceresole Reale, fin dentro il Parco del Gran Paradiso, al lago Serrù (2247 m).

Un problema che viene ripreso nella medesima nota, sottolineando che consentire il passaggio del Giro nel Parco più antico d’Italia renda le limitazioni proprie di un Parco pura “carta straccia per portare un carrozzone mediatico fatto di grandi masse di persone, di mezzi e di rumori fin dentro il suo cuore più protetto”.

Una richiesta, quella di modificare la tappa di Ceresole reale, effettuata a più voci provenienti dal mondo ambientalista ma a quanto pare “troppo di buon senso per essere accolta”.

La preoccupazione espressa dall’Associazione non si ferma comunque al territorio di propria pertinenza ma si estende all’ambiente montagna nella sua totalità. “Ecco allora che i grandi eventi sportivi mediatici diventano un danno per l’ambiente che dicono di voler promuovere e valorizzare” – conclude la nota – “oggi il Giro ciclistico, in altre occasioni le Olimpiadi o impattanti eventi invernali, in altri ancora concerti o kermesse varie. Ben altre sono le seduzioni della montagna. Che peccato continuare a non capirlo!

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2 Commenti

  1. Ivan Illich ne “La convivialità”: ” … “Se vogliamo poter
    dire qualcosa sul mondo futuro,disegnare i contorni di una societa’ a venire che non
    sia iper-industriale, dobbiamo riconoscere l’esistenza di scale e limiti naturali.
    Esistono delle soglie che non si possono superare. Infatti,superato il limite, lo
    strumento da servitore diventa despota. Oltrepassata la soglia, la societa’ diventa
    scuola, prigione, ospedale e comincia la Grande Reclusione.-”
    Ovvero, altri saranno costretti ad imitare e ad esagerare…le illuminazioni di cime, sempre di piu’…

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