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La neve a maggio e il negazionismo climatico. Filippo Thiery: “Mai confondere tempo e clima”

La scorsa domenica una perturbazione di origine artica ha investito la nostra Penisola, portando nevicate e drastico abbassamento termico da Nord a Sud. Gli accumuli nevosi significativi fuori stagione, registrati in alcune località sia sull’arco alpino che appenninico, hanno portato nuovamente a parlare di record e sono stati in alcuni casi considerati come prova a favore del negazionismo climatico.

Abbiamo deciso di chiedere chiarimenti al meteorologo di Geo Filippo Thiery per meglio comprendere l’eccezionalità di questa perturbazione di maggio e come inquadrare simili eventi fuori stagione nell’ambito più ampio dei cambiamenti climatici.

 

Lo scorso weekend, senza mezzi termini, abbiamo patito il freddo. Una situazione anomala a maggio, mese in cui solitamente speriamo di fare il cambio di stagione. Eppure ogni giorno sentiamo parlare di global warming e climate change. Non dovrebbe fare più caldo degli anni passati?

Questa è una interpretazione che deriva da un errore di fondo. Stiamo parlando di una singola perturbazione e non dobbiamo confondere tra tempo e clima, cosa che accade molto sovente.  In termini semplici potremmo utilizzare una metafora che è quella della media scolastica di uno studente. Il clima possiamo paragonarlo alla media a fine anno. Il meteo è il singolo voto di uno studente, che può o meno corrispondere alla media a seconda di quante volte si ripeta. Il singolo evento da solo non fa statistica: è se si ripete e sulla base di quante volte si ripete che si può comprendere quanto incida sulla media. Vale lo stesso in ambito meteorologico. Una nevicata in questo periodo di per sé è un evento singolo. Per parlare di andamento climatico e capire quindi come interpretare la successione di singoli eventi che tendiamo a definire eccezionali, termine che sia nella scienza che nel gergo comune si interpreta non come “cosa mai successa” ma come “cosa successa poche volte”, servono serie temporali trentennali

Quindi è sbagliato anche dire che l’evento della scorsa settimana sia un record?

Questo no. Nel senso che la perturbazione degli scorsi giorni, secondo la definizione di “eccezionalità” appena data, è stata sì eccezionale. Una situazione particolare che ad aprile, quando avevamo parlato del concetto della mezza stagione, può verificarsi con più frequenza. A maggio diventa appunto non impossibile ma meno frequente.

Dobbiamo andare a guardare su una scala temporale più ampia e valutare il verificarsi di questi eventi eccezionali, ovvero nevicate tardive con conseguenti temperature basse inconsuete, in termini di numero di ripetizioni. Ebbene, se andiamo ad osservare gli eventi record, sia in termini di freddo sia di caldo fuori norma, a partire dalla fine dell’800 risulta evidente che il numero de primi è di gran lunga inferiore a quello dei caldi.

In un clima non drogato dai gas serra e attività antropiche avremmo una simmetria tra eventi al di sopra e al di sotto della media. Nelle condizioni attuali il bilancio netto ci dice che gli eventi in cui la temperatura risulta sotto la media sono meno frequenti, ancora più rari i casi in cui risulta molto sotto la media mentre sono più frequenti i casi in cui si attesta al di sopra o molto al di sopra della media“.

Cosa risponde a chi nega il cambiamento climatico affermando che simili eventi sono prove del fatto che il Pianeta si stia raffreddando?

“I cambiamenti climatici e il loro impatto sugli ecosistemi, processo oramai irreversibile e casomai rallentabile, vanno interpretati in termini di gravità in relazione all’intera atmosfera. Non si può essere provinciali, andando a guardare il valore di temperatura non solo registrato in un singolo punto del globo ma per di più in un singolo giorno. Bisogna allargare lo sguardo a livello di emisfero. Ed è allora che ci si rende conto che una perturbazione che ha interessato la nostra Penisola non possa essere presa come riferimento di ciò che sta succedendo a livello globale nel medesimo momento.

Basti pensare che mentre in Italia affrontavamo la grande nevicata del febbraio 2012, sulle isole Svalbard si registravano 6 gradi sopra lo zero e pioggia. La media sulla fascia artica dell’emisfero settentrionale lunedì è risultata di 3 gradi sopra la media di inizio maggio perché in Groenlandia la temperatura era di 10 gradi oltre la norma.

Le zone artiche, che ci sembrano così lontane, sono i punti cruciali degli equilibri climatici dell’intero pianeta perché la fusione dei ghiacci della calotta polare marina cambia la salinità che è ciò che innesca o smorza le correnti oceaniche che sono le forzanti principali per il clima di molti paesi. È ciò che accade lassù che muove primariamente il clima. Quindi una nevicata qui non può certo invertire la rotta di ciò che sta succedendo a quelle latitudini”.

Abbiamo parlato di latitudine, le vorrei fare anche una domanda in relazione invece all’altitudine. Anche sui ghiacciai si sono registrate temperature record domenica, in termini stavolta negativi. Come dobbiamo interpretare questo dato?

“È anche in questo caso un evento che non va a toccare l’evoluzione del ghiacciaio. Un giorno o anche una settimana eccezionalmente fredda da sola non bastano per rallentare o arrestare il processo di arretramento.

Le regioni artiche e di alta montagna sono le quote a cui il cambiamento globale si sta manifestando con maggiore evidenza e via via si manifesterà anche a quote più basse. Se vogliamo usare un’altra metafora, è come avere un prodotto surgelato e all’improvviso si stacca la corrente al congelatore per un periodo prolungato. Poi la corrente ritorna per un giorno e poi si stacca di nuovo a oltranza. Capite che serve a poco”.

 

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4 Commenti

  1. Nei libri di testo di matematica e fisica..esistono capitoli sulla Statistica teorica, elaborazione di dati ,calcolo probabilita’ , termodinamica , chimica ecc.
    Mi sa tanto che in molte classi questo argomento viene saltato a piedi pari, per dedicarsi ad estenuanti esercizi di semplificazione espressioni numeriche e letterali…pura meccanicita’ di espedienti di calcolo.Poi magari qualche studentello si butta in politica e non ne capisce niente, ma se si tratta di sbeffeggiare Greta sui social e’ abilissimo.Se l’orizzonte mentale e’ a corto raggio di spazio e tempo, va benone il modello di terra piatta e di sistema geocentrico, che clima fa oggi…

  2. Ma perché invece di fare tante chiacchere non si dimostra che il CO2 é un gas serra mentre scientificamente ò dimostrato che il potere della sua molecola di interferire con le radiazioni limitato alla lunghezza d’onda di circa 16000 nm è pressocchè saurito? Amstrong lo aveva dimostrato già nel secolo XIX.

    1. Gen.le Bruno,
      mi rincresce doverle dire che la sua opinione non collima con quella della Scienza, ovvero con i risultati pubblicati non dal primo che passa sul web o sui social, bensì da decine di migliaia di articoli scientifici, scritti da migliaia di scienziati, esperti e ricercatori di tutti e cinque i continenti e pubblicati sulle più prestigiose riviste specialistiche del globo, in merito alle proprietà della CO2 come gas serra e degli effetti che ne derivano in tema di cambiamento climatico. Per partire dalle basi, potrebbe leggere per esempio l’articolo dell’American Istitute of Physics che le segnalo in calce, in fondo al quale troverà anche una discreta bibiografia sulla quale proseguire a imparare qualcosa, perché sa, così come la medicina si impara sui testi e nelle aule universitarie di medicina (e non credo che lei si farebbe operare o curare da un dottore che si sia “preparato” altrove), questo vale anche per la Fisica e la Chimica.
      Cordiali saluti.

      https://history.aip.org/climate/co2.htm

  3. Sa che fiducia abbiamo di ricercatori, giornalisti, medici, avvocati, giudici, notai, e via dicendo tutti appartenenti a lobbies che fanno i propri interessi o al più come nel caso dei giornalisti quello di coloro davanti ai quali si genuflettono? La storia è solo mistificazione della realtà. Io sono un povero contadino, ma nel sacco non mi mette nessuno. Io so solo che ogni anno consumo sempre più legna per riscaldarmi, quindi fa più freddo. Punto. I ghiacciai alpini sono recentissimi e il povero Otzie la sopra ci è morto non migliaia di anni fa, ma semplicemente 3 o 4 secoli fa. Chi poi utilizza la piccola Greta (massoni e sedicenti ambientalisti) andrebbe recluso per sfruttamento minorile e circonvenzione di incapace (la piccola greta e chiunque crede a tutta sta vicenda). Certo quelli come me sono da eliminare o al più da deridere. A ciascuno il suo mestiere alcuni (pochi) fanno gli uomini, lavoranoe osservano la realtà, altri (molti) fanno le canaglie inventando panzane senza mai dire chi li finanzia. Il capolinea è sempre più vicino.

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