BikeOutdoor

Pino e Simone. 400 chilometri in bici oltre i limiti della propria malattia

Nell’ultimo mese abbiamo affrontato più volte l’argomento della montagna-terapia, analizzando il ruolo che l’ambiente e le attività outdoor possono rivestire in qualità di “farmaci” alternativi ai tradizionali nel caso di disturbi psichici. Non parliamo di una omeopatia d’alta quota, purtroppo la montagna non può fare miracoli, ma di un supporto importante dal punto di vista psicologico.

Forse è meno noto il fatto che siano in corso ricerche per analizzare e validare scientificamente osservazioni da cui emergerebbe che le attività outdoor possano apportare benefici anche nel caso di malattie neurologiche degenerative, quali il Parkinson e l’Alzheimer.

Simone Masotti e Pino Orlandi sono due appassionati di ciclismo, pronti a partire per un viaggio che potremmo definire una prova provata di questa ipotesi.

Simone, 41 anni, è un architetto di Udine affetto dal morbo di Parkinson da 13 anni.

Pino, 63 anni, è un pensionato di Milano al quale tre anni fa è stato diagnosticato l’Alzheimer.

Il 31 maggio partiranno insieme per un viaggio in bici lungo le strade sterrate della Croazia, percorrendo in totale 400 chilometri. Insieme a loro ci saranno due habituè del viaggio avventuroso su pedali, Sergio Borroni e Ralf Kirchoff, che dopo spedizioni a pedali in tutto il mondo, dalla Patagonia all’Himalaya, dalla Giordania alla Mongolia, stavolta si uniranno ad un viaggio dal significato profondo, quello di dimostrare che con tanta forza di volontà si possano superare non solo confini geografici ma anche i limiti imposti dalla propria malattia.

Ma come si sono incontrati questi due “sfidanti dei propri limiti”? L’idea è nata in casa Masotti.

Simone, appassionato di mountain bike e freeride, anni fa si è empiricamente reso conto che nei giorni in cui usciva a pedalare, riusciva a diminuire i farmaci da assumere per tenere a bada i sintomi del Parkinson. Una successiva operazione attraverso cui gli è stato impiantato uno stimolatore sottocutaneo per ridurre la sintomatologia, lo aveva sconfortato al punto di temere di non poter più pedalare. Ma quel sogno di un lungo viaggio in bici non lo ha abbandonato e una sera ha scritto su Facebook a Sergio Borroni, chiedendogli informazioni su come organizzare il suo tanto desiderato viaggio, indipendentemente dalla malattia.

Dopo lunghe chiacchierate telefoniche da Sergio è arrivata la domanda di svolta: “”Ma tu cerchi informazioni o una persona che ti accompagni?”. Domanda cui Simone ha risposto “La seconda”.

È arrivata così da Borroni la proposta della Croazia, uno Stato da cui è facile rientrare a casa se qualcosa non andasse per il verso giusto. Pino, amico di Sergio, viene chiamato a far parte del team. E per fare cifra tonda ecco che viene inserito nel gruppo anche Ralf Kirchoff.

Il loro viaggio vuol essere un messaggio per i tanti che hanno ricevuto una diagnosi, a seguito della quale temono di dover abbandonare le proprie passioni, ovvero che si può sempre andare avanti, una pedalata dopo l’altra.

Tags

Articoli correlati

2 Commenti

  1. Bravi…quanto mi piacerebbe sperare di tornare a praticare gli sport che amo, come state facendo voi… ed invece sono “costretta” a convivere con una malattia rara e non riconosciuta…Peccato per me…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close