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Mountain and Chill – “Everest Estrema sopravvivenza”. Una serie che porta in vetta al più alto degli Ottomila ma in locandina compare il K2

Amazon Prime Video porta gli spettatori sulla montagna più alta del Pianeta in compagnia di Ben Webster, uno dei capospedizione più esperti al mondo, con alle spalle una carriera di oltre 25 anni in cui ha condotto più di 30 spedizioni importanti nei cinque continenti, tra cui 5 con destinazione Everest.

La serie “Everest Estrema Sopravvivenza – Vittoria per alcuni, sconfitta per gli altri, pericolo per tutti” , che si sviluppa attraverso 6 episodi in lingua inglese con sottotitoli in italiano, vede Ben alla guida di un gruppo di alpinisti impegnati sul più alto degli Ottomila in una salita che viene descritta attraverso gli occhi degli scalatori, consentendo allo spettatore di seguire la spedizione passo dopo passo, sfida dopo sfida.

Nella prima puntata il team raggiunge il campo base. Nella seconda si inizia con la fase di acclimatazione. Ben presto la montagna inizia a mostrare il suo “dissenso”. Il maltempo determina da parte di Webster la scelta di fermare il suo gruppo, in attesa di un miglioramento delle condizioni della montagna, ma alcuni alpinisti decidono di proseguire. Nel quarto episodio gli scalatori sono ormai da un mese sull’Everest e hanno completato l’acclimatazione. Inizia dunque la fase dell’ascesa e nel quinto appuntamento si notano già i primi problemi dovuti alla carenza di ossigeno cui molti alpinisti non sono abituati. La domanda che inizia spontaneamente a farsi spazio è “Quanti arriveranno in vetta?

La risposta è concessa dalla sesta puntata e noi eviteremo di fare gli spoiler.

Unico commento che ci concediamo di fare riguarda la locandina, che raffigura una montagna che tutti gli appassionati di alpinismo non faticheranno a identificare come il K2.

Un caso non isolato nella storia del piccolo e del grande schermo. Basti pensare al clamoroso errore della locandina del celebre film “Everest”, sulla quale era raffigurato il picco Chapayev, 6371 metri, vetta del Thien Shan. Uno “scambio di montagne” di cui si rese conto lo stesso autore dello scatto, don Alexander Zyryanov, amico di Anatoli Boukreev.

 

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