Itinerari

Cammino nelle terre mutate, ora c’è anche la guida- di Stefano Ardito

 

Arriva la primavera, si torna a parlare di sentieri. E nel cuore d’Italia, colpito dai terremoti del 2009, del 2016 e del 2017, prende forma il Cammino nelle Terre Mutate, un itinerario solidale e di grande fascino, che si snoda per 14 tappe tra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo.

Nella scorsa estate abbiamo raccontato del Cammino dopo averlo seguito per qualche giorno insieme ai promotori e a un gruppo di escursionisti entusiasti. Ora arriva in libreria e negli store online la guida del percorso, scritta da Enrico Sgarella, tra i fondatori dell’associazione Movimento Tellurico che ha ideato e realizzato il progetto.

La guida, che s’intitola Il Cammino nelle Terre Mutate (Terre di Mezzo, 144 pagine, 18 euro) accompagna passo dopo passo gli escursionisti da Fabriano all’Aquila.

Un percorso di 257 chilometri che inizia tra le colline delle Marche, scavalca i Monti Sibillini, traversa la conca di Amatrice, costeggia il Lago di Campotosto e raggiunge il capoluogo abruzzese dopo aver aggirato l’estremità occidentale del Gran Sasso.

E’ un itinerario all’insegna della natura, tra altopiani fioriti e ai piedi di vette imponenti, che incrocia il Sentiero Italia e altri itinerari di trekking. Un sentiero che è bene percorrere all’inizio o alla fine dell’estate (le quote più elevate sono intorno ai 1500 metri) ma non nelle settimane bollenti di luglio e di agosto.

Il Cammino descritto da Enrico Sgarella è un percorso ricco di spiritualità e di storia, che tocca luoghi di eccezionale fascino come Camerino, Visso, Norcia, Castelluccio e L’Aquila, dove sono state riaperte alla preghiera e alle visite le basiliche di San Bernardino e di Santa Maria di Collemaggio.

Quello attraverso le “terre mutate”, però, è un itinerario che traversa la storia recente, e un dolore che è ancora ben vivo nella mente e nel cuore dei residenti.

Di Arquata del Tronto, di Accumoli e del centro di Amatrice restano solamente rovine. A Ussita, a Visso, a Norcia, a Castelluccio e a Campotosto, dove molti edifici sono rimasti in piedi, case, palazzi e chiese crollati ricordano ogni pochi passi la violenza dei terremoti degli anni scorsi.

Gli ideatori del trekking, che fanno riferimento a Movimento Tellurico, all’Associazione Proletari Escursionisti di Roma e a Federtrek, hanno lavorato per individuare e segnare il percorso, ma anche per trovare dei posti-tappa funzionanti nei centri così duramente colpiti.

Ci sono riusciti, con la collaborazione di persone e di associazioni, e di un gruppo di guide escursionistiche locali. Lo slancio che ha portato alla nascita del Cammino mostra meglio di mille parole la voglia di rinascita di chi ha scelto di restare nelle zone colpite.

Il Cammino nelle Terre Mutate di Sgarella, però, non è solo una guida, ma anche un libro che merita una lettura attenta. Per ognuna delle 14 tappe, accanto alla descrizione del percorso, l’autore riporta una testimonianza di chi c’era, ha avuto paura, ha perso la casa o degli affetti.

Le parole di queste persone, che hanno scelto di continuare a vivere nei borghi tra i Sibillini, i Monti della Laga e il Gran Sasso, accompagnano nel cammino e fanno del lavoro di Sgarella qualcosa di molto più profondo di una semplice guida di un sentiero.

La guida di Enrico Sgarella, arrivata in libreria da qualche giorno, è stata presentata sabato 9 marzo a “Fa’ la cosa giusta!”, la fiera, che si tiene a Milano, dedicata al consumo critico e agli stili di vita sostenibili.

Chi vuole percorrere il Cammino nelle Terre Mutate insieme ai promotori deve tenere d’occhio il sito www.movimentorellurico.it per conoscere le date delle iniziative 2019. Ma il Cammino è segnato, i posti tappa ci sono, la guida consente di non perdersi. Grazie a Enrico Sgarella e a Terre di Mezzo, ci si può mettere in cammino anche da soli, o con un piccolo gruppo.

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