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Stefano Basello, lo chef del pane di corteccia: così i bambini sentiranno il profumo dei boschi scomparsi

Vi avevamo raccontato nei giorni scorsi del pane di corteccia, un’idea di Stefano Basello, chef del ristorante “Il Fogolar” di Udine, per far rivivere i boschi distrutti dal maltempo dello scorso ottobre nella zona della Carnia e Sappada.

Incuriositi dalla notizia, il Cucchiaio d’Argento ha intervistato Basello che ha spiegato che l’idea nasce dalla tradizione contadina, ma anche dall’attenzione verso il territorio e la propria Regione: “E’ un pane che racchiude il ricordo della nostra montagna e di un dramma, usando una parte di scarto“.  “Ci sono delle vallate spoglie ed è impressionante – spiega lo chef – Solo tra 60-100 anni si calcola un ritorno di quei boschi. Per questo ci è venuta l’idea del pane di corteccia, affinchè i nostri bambini possano continuare a sentire almeno il profumo di quei boschi scomparsi“.

Per scoprire il segreto di dello chef Stefano Basello per ottenere il pane di corteccia, vi rimandiamo all’intervista de Il Cucchiaio d’Argento

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Un commento

  1. Avendo visto in un museo le forme di pane rinsecchite e coi fori dei tarli con segatura, paglia e poca farina servite ai prigionieri di Grande Guerra in Austria e Germania e tenute per ricordo da qualche scampato e poi conferite alla storia, , piu’ che le foto servirebbe un assaggio.
    Senza aggiungere fette di lardo, speck, salame ,formaggio ,marmellate di frutti di bosco… burro artigianale.. non vale.

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