Cronaca

“Mi dispiace di essere stato un idiota”. L’insolito ringraziamento di un escursionista ai suoi soccorritori

Errare è umano, anche in montagna. Lo sanno bene gli uomini del soccorso alpino, chiamati ad intervenire nelle più disparate situazioni, da seri incidenti alpinistici in cui possono incappare anche professionisti a emergenze causate da alpinisti in erba. Nel secondo caso è essenziale tornare a casa riconoscenti nei confronti dei soccorritori e coscienti di essere stati avventati o, per dirla con le parole del primo escursionista dell’anno soccorso sul monte Snowdon (1086 m) in Galles “mi dispiace di essere stato un idiota”.

Un’espressione che conclude una lunga e intensa lettera di ringraziamento inviata dal protagonista di questa disavventura di Capodanno al Llanberis Mountain Rescue Team e pubblicata sulla pagina Facebook della squadra di soccorso per far comprendere quanto sia importante “educare e non condannare” gli altri.

L’escursionista, che ha preferito restare anonimo, era salito sulla montagna per godersi la prima alba del 2019 ma ha preso un sentiero sbagliato nel corso della discesa e ha inviato un messaggio alla famiglia avvisando di essersi perso nella nebbia, sottolineando però che la situazione fosse sotto controllo.

Non preoccupatevi, sto cercando di incunerami tra due piccole rocce per ripararmi dal vento e dalla pioggia e cercare di restare al caldo finchè non fa giorno”.

Un bel messaggio rassicurante, non c’è che dire. E infatti poco dopo la sua famiglia ha lanciato l’allarme. I soccorritori sono riusciti  a individuarne la posizione attraverso il suo segnale telefonico  e gli hanno suggerito di spostarsi in un punto lì vicino per essere più facilmente raggiungibile. Tre ore di attesa sotto pioggia battente e vento impetuoso ed ecco finalmente l’arrivo dei soccorritori. “Quando sono arrivati non è che stessi nelle mie migliori condizioni” – si legge nella lettera – “Stavo tremando come una gelatina di montagna e andando in stato di shock.

Una volta tornato a valle con i soccorritori, l’uomo è stato sottoposto ad accertamenti medici. “Tutto è andato per il verso giusto” – scrive ancora l’escursionista – “ma mi sentivo davvero imbarazzato e le cose sarebbero potute finire in modo diverso. Inoltre, ho messo a rischio la squadra di soccorso, non potrò mai ringraziarli abbastanza. E a tutta la mia famiglia e agli amici vorrei dire che mi dispiace se sono stato un idiota, ma probabilmente sarò sempre un idiota, sono così come sono ma prometto di ascoltare tutti i vostri consigli precauzionali in futuro. Se mai avrete modo di incontrare questi favolosi soccorritori di montagna, dite ciao, fategli un sorriso ma cosa importantissima, non mettete mai a rischio le loro vite!

Incident 1 – 1st January 2019 @ 1:55amNot too long into the New Year, we were called by concerned relatives of a male…

Posted by Llanberis Mountain Rescue Team on Saturday, January 5, 2019

 

 

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3 Commenti

  1. L’onestà di un escursionista inglese a confronto con l’improvvisato turista alpino italiota secondo il quale tutto è dovuto senza bisogno di ringraziare, tantomeno ammere colpa.

  2. Ammettere i propri errori è segno di maturità. In Italia si cerca di dare la colpa sempre alle altre persone.

  3. I salvati che si sono messi insituazioni pericolose per imprudenza o impreparazione, dovrebbero prendere esempio .Se sono di un paese montano non si presentano al bar per parecchio tempo, ma Cesare Maestri ha scritto che il colpo di balordaggine (veramente usa temine dialettale) capita…anche ai piu blasonati.I commentatori spesso si preoccupano di chi paga le spese..il Soccorso esiste apposta per soccorrere, poi ha il suo ufficio amministrativo che si occupa degli strascichi…circa l’esborso di vil denaro.

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