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Roma impugna la legge sull’abbattimento dei lupi, il WWF ringrazia

Ha fatto molto discutere negli ultimi mesi la legge adottata dalle province di Trento e Bolzano, e recentemente anche dalla Toscana, per la gestione autonoma dei grandi carnivori. Questa prevede che, nel momento in cui esemplari di lupi e orsi si dimostrano pericolosi per l’uomo o per i capi di bestiame, possono essere catturati o addirittura abbattuti. Diverse misure complementari sono state messe in pratica, come l’utilizzo di radiocollari per monitorare i branchi, o di armi con proiettili di gomma come strumenti di dissuasione non letale, ma gli episodi di abbattimenti non sono mancati.

Il Consiglio dei ministri ha quindi deciso di impugnare la legge, sottolineando che certe libertà sulla fauna selvatica non possono essere demandate agli enti locali. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha annunciato che, a seguito di richieste alle province di modificare la legge che hanno ricevuto risposte negative, un nuovo tavolo tecnico è stato aperto. A questo dovranno partecipare anche referenti di Trento e Bolzano e il mezzo verrà utilizzato per discutere un ampliamento del Piano Lupo, per l’elaborazione di nuove misure atte a gestire efficacemente il problema.

Se le leggi di Trento e Bolzano venissero modificate – ha riferito il ministro all’ANSA – e si avviasse una piena collaborazione, che intendo presto portare in Conferenza Stato Regioni, sono certo che si potranno attivare strumenti di prevenzione“. Pronta è arrivata la risposta del WWF, che con un post ha espresso i suoi ringraziamenti per la decisione del Consiglio dei ministri e ha comunicato: “È una splendida notizia. Questi provvedimenti rappresentavano un precedente gravissimo contro due specie simbolo. La fauna è un bene indisponibile dello Stato e la gestione delle specie più importanti e minacciate va fatta almeno su base nazionale, avendo una visione complessiva e non localistica della loro conservazione, tanto da essere regolata da direttive europee ed internazionali“.

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2 Commenti

  1. Con buona pace dei detrattori dell’attuale Governo, è innegabile che un Ministro come Sergio Costa, serio, competente e indipendente dai ricatti delle lobbies venatorie e dei serbatoi elettorali delle province autonome, non si era mai visto sinora nella storia repubblicana. Speriamo continui così. Sarebbe il primo Ministro dell’Ambiente dalla parte dell’ambiente!

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