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Il Sindaco di Saint Gervais chiude il Monte Bianco: dal 2019 servirà un permesso

Lunedì sera nella prefettura di Annecy si è tenuta una riunione in cui è stata stabilita la nuova misura anti-sovraffollamento che verrà adottata sul versante francese del Monte Bianco. A comunicarlo è il sindaco di Saint Gervais, Jean-Marc Peillex, che ha annunciato sui social l’introduzione di un tetto massimo di accessi giornalieri alla via normale verso la vetta. La trattativa è durata diverse ore e la decisione è stata molto dibattuta. Tra i presenti figuravano il Péloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Chamonix, la Fédération française des clubs alpins et de montagne e diverse guide alpine.

Dopo l’introduzione all’inizio della stagione della prenotazione obbligatoria al rifugio Goûter, il più alto sulla via per il tetto d’Europa, nel prossimo futuro entrerà in vigore anche questa nuova restrizione. Il Sindaco Peillex ha dimostrato anche in questa occasione di avere a cuore il problema sovraffollamento: “Sono fiero di annunciare – ha comunicato nel suo post – che nel 2019 il Monte Bianco non sarà più violato”.

L’accordo raggiunto lunedì prevede che la quantità dei permessi rilasciati dipenderà dalla disponibilità dei rifugi presenti sulla “Voie Royale”, la via normale francese. Ciò significa che i pass giornalieri saranno massimo 214. Il documento, che attesta l’autorizzazione alla salita, verrà consegnato a seguito della prenotazione al rifugio. Una squadra di agenti giurati, denominata “Brigade Blanche”, sarà autorizzata ad effettuare controlli sul posto ed emettere contravvenzioni per i trasgressori. 

Peillex parla di “giornata storica” e di “rivoluzione”, fiducioso che questa nuova misura risolverà definitivamente il problema. Il prefetto Pierre Lambert si mostra però meno entusiasta, sottolineando che il nuovo provvedimento dovrà ancora passare attraverso alcune revisioni prima di entrare in effetto.

Ovviamente non mancheranno le polemiche. Intanto, Hervé Barmasse sui social ha commentato: “Vietare l’accesso alle montagne significa togliere la libertà. Il sindaco di St Gervais esulta, “giornata storica”. Ma è la più triste nella storia dell’alpinismo“.

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16 Commenti

  1. E per chi volesse vivere la salita nel più stretto contatto con la natura, ad esempio in tenda?
    Io amo la montagna e l’alpinismo proprio per la possibilità che ancora ci lascia di respirare noi stessi in mezzo a tutto ciò che di bello e libero dall’uomo ci circonda. Non voglio che tutto diventi un parco giochi costruito a misura per compiacere al solo bisogno di risultati certi.
    L’alpinismo è fatto di pianificazione, allenamento, crescita personale e soprattutto rinunce. Ormai si punta più al risultato (vetta) che all’esperienza, che a noi stessi.

    Stiamo andando in contro ad una triste commercializzazione di tutto ciò che ci circonda, e la cosa più malinconica è che si pubblicizzi in modo così falso (senza neanche tentare di nasconderlo) un finto altruismo e finto interesse alla sicurezza delle altre persone con il solo scopo di poter ottenere un controllo economico su tutto.

    Come recita una famosa canzone di DVDS, tant el mund l’è una crusta fin che podi gratàa.

    1. LA DIATRIBA SUL MONTE BIANCO

      Torno ancora una volta sul problema del numero chiuso al Monte Bianco per la via del Goûter, e sono indignato per la faciloneria e l’improntitudine con cui ,deliberatamente, l’ineffabile sindaco di Saint–Gervais, Jean Marc Peillex, sposta i termini del problema della sicurezza della via del Goûter, banalizzando l’intera questione.
      Ritengo che, al riguardo, si faccia una grande confusione tra due problemi:
      – il primo, è l’affollamento del Monte Bianco, tema che riguarda anche altre montagne delle Alpi (vedi il Cervino) e del mondo intero (vedi Everest),
      – il secondo, è la pericolosità della via del Goûter, di cui si discute da molti anni, visto il ripetersi degli incidenti con morti e feriti (rispettivamente in media quattro e otto all’anno).
      E’ un misero escamotage, un puerile tentativo quello del sindaco di attribuire all’affollamento le disgrazie che si sono verificate in questi anni; il “canalone della morte” è così chiamato perché la sua pericolosità è stata denunciata fin dai primi salitori.
      E’ pura follia pensare di correlare la sicurezza nel percorrere questa pericolosissima via al numero chiuso (240) coincidente con i posti del rifugio del Goûter. Forse che si può impedire a qualcuno di salire al rifugio anche al di fuori di questo numero? Tra i punti fondanti della Repubblica Francese compare al primo posto la parola “Liberté ”: come si può pensare di impedire a chiunque voglia, a suo rischio e pericolo, di salire e di bivaccare fuori del rifugio o di continuare la salita senza fermarsi nel rifugio, o semmai, di scendere a valle?
      Al limite, “L’ascesa si può tranquillamente fare dalla Tête Rousse”, diceva Christophe Profit, guida alpina locale e leggenda degli anni Ottanta. E per alleggerire l’affollamento del Cervino, una proposta simile l’ha formulata il Presidente delle Guide del Cervino Flavio Bich: “Basta fare la salita in giornata, partendo dall’Oriondé, evitando la capanna Carrel”.
      Peillex insomma vuole sottopone gli alpinisti che desiderano salire al Bianco per la via del Goûter, a un duplice sopruso:
      – il primo, perché impedisce di salire a chi intenda proseguire, o di bivaccare evitando il rifugio,
      -il secondo, perché costringe a prenotare il rifugio che costa 150 euro a notte: è questo un assurdo balzello per un lasciapassare che consenta di rischiare la vita due volte (salita e discesa), per 214×2=428 passaggi giornalieri, nel canalone della morte, magari sotto gli occhi della “Brigade Blanche”, una squadra di agenti giurati, autorizzata a effettuare controlli sul posto ed emettere contravvenzioni per i trasgressori.

      Vorrei aggiungere a questo punto alcune proposte operative, con le quali già chiudevo il mio dossier pubblicato nell’agosto 2015 sul sito del “Club 4000”, intitolato appunto “Lo scandalo del canalone del Goûter-La roulette russa sul Monte Bianco”; tra queste proposte indicavo (e indico tuttora) una nuova via, posta sulla destra orografica del canalone, che potrebbe essere messa in sicurezza, su indicazione delle Guide Alpine di Saint-Gervais con impiego di imprese locali , attrezzandola perciò con cavi, fittoni, corde, scale, protezioni varie.
      Ritengo che potrebbe essere realizzata in poco tempo (qualche mese di lavoro) e con spesa contenuta: comunque tra tutte le soluzioni ipotizzabili sarebbe senza dubbio la meno costosa e la meno impattante sull’ambiente naturale. Non si deve più perdere altro tempo, in discorsi, riunioni, discussioni. Occorre chiedere alle autorità competenti di provvedere a un accurato ed approfondito primo “disgaggio” del percorso sulla destra orografica del vallone (variante 192 della guida Vallot), fin sulla Cresta Payot, attrezzare velocemente questa via e metterla in sicurezza come sopra e con adeguati segnavia, dare comunicazione di queste decisioni a tutto il mondo alpinistico con adeguati mezzi informativi.

      Luciano Ratto
      (CLUB 4000)

  2. Per gustare la salita al Bianco salite dal Gonella. Zero trenini,zero funivie,zero divieti. Buon allenamento (come dovrebbe essere per chi si accinge a salire a quasi 5000 mt) e si apprezza la grandezza del luogo.

  3. ma in che modo ci saranno morti sul versante francese in futuro? perchè mi sembrava fosse quello il motivo delle limitazioni…

  4. Bene. Come “nuova misura anti-sovraffollamento”, propongo l’accesso a numero chiuso anche alla spiaggia di Rimini. Solo chi ha la prenotazione in Hotel 5 stelle potrà usufruire del permesso speciale per accedere alla spiaggia …

    1. Mi sembra giusto, d’altronde non lo dicono mai, ma ogni anno in Italia muoiono annegate tante persone quante ne muoiono in montagna, quindi….

  5. Hanno spostato il confine sulla mappa per far diventare la vetta tutta francese, hanno reso obbligatorio il rifugio, ora il numero chiuso, a quando il ticket? Grande tristezza, la montagna non è un luna park.

  6. Non mi sembra una buona idea, così si rischia di trasformare il Monte Bianco in una montagna “da turisti danarosi” come è tristemente diventato l’Everest. Inoltre c’è il rischio che i più inesperti per non pagare scelgano vie più difficili ma gratuite come quella del Gonella

  7. Forse non è una misura così scandalosa se anche le Guide Alpine sollevano la questione. Qui sotto testo copiato da un precedente articolo di questo sito : “Le ragioni della cattiva frequentazione delle alte quote, dicono le guide, possono essere tante e il rischio che la montagna sia vista come accessibile a tutti sempre e comunque, anche a gente impreparata, è spesso reale. Succede sul versante francese del Monte Bianco e in parte anche su quello italiano. Il vaccino consiste in più informazione sulle condizioni della montagna e più educazione alla montagna.

  8. Diciamolo pure, le vie delle tasse sono infinite, hanno trovato pure quella sul monte bianco.
    Ormai il potere amministrativo sembra serva solo a limitare la libertà personale in maniera ipocrita e infondata; perchè nessuno vieta, ad esempio, la produzione e la vendita delle automobili e motociclette che raggiungono velocità e potenza oltre ogni limite consentito? Le vittime della strada non sono importanti come quelle che si hanno in montagna?
    Riguardo alla sicurezza, questo provvedimento va in direzione opposta; un tale alpinista che, per un certo giorno, dovesse riuscire a ottenere questo fantomatico “pass”, probabilmente vincendo una specie di lotteria, farà di tutto per scalare il Monte Bianco proprio in quel giorno, pur di non perdere l’ occasione, anche se non dovesse essere in ottime condizioni di forma fisica e in condizioni meteo non ideali; insomma, diminueranno sicuramente gli alpinisti che rinunceranno, sapendo di poter tornare quando e come gli pare. D’ altra parte questo è uno scenario che già vale in molte montagne in giro per il mondo e le tragedie, infatti e purtroppo, non mancano.

  9. E dai… benissimo, allora via con la nepalizzazione delle Alpi. Fra un po’ le uniche attività sportive libere e esenti da controlli saranno i tapis roulant e le biciclette nel salotto di casa!

  10. Ma si può facilmente salire il Monte Bianco anche dal Rif. dei Grands Mulets oppure dal Rif. des Cosmiques, non capisco questa ostinazione
    sul Gouter.

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