Sicurezza in montagna

Tornano i turisti a spasso sui ghiacciai?

Era l’anno scorso quando l’Associazione Montagna Sicura pubblicava un video destinato ai social e agli schermi presenti all’interno delle stazioni e delle cabine della Skyway del Monte Bianco, che in estate porta migliaia di persone, tra alpinisti e soprattutto turisti, a Punta Helbronner, da dove è agilmente possibile accedere al ghiacciaio del Gigante.

Un video simpatico e leggero che mostrava alcune norme comportamentali e che tentava di mettere freno a quel fenomeno che negli ultimi anni abbiamo chiamato deituristi sui ghiacciai: turisti del tutto impreparati che si avventurano in modo incosciente in ambienti oggettivamente ricchi di pericoli, come i ghiacciai. Abbiamo assistito a famiglie a passeggio che saltellavano tra un crepaccio e l’altro, persone in scarpe da ginnastica o addirittura in infradito e borse da spieggia e tanto altro. Turisti del tutto inconsapevoli dei rischi a cui si esponevano perché completamente privi di una qualsiasi cultura della montagna e quindi incapaci di capire dove fossero perché lì ci erano arrivati prendendo un comodo impianto.

Si è discusso molto negli anni scorsi, tanto è stato fatto nel tentativo di diffondere ad un pubblico sempre più ampio un approccio corretto alla montagna. Lo abbiamo fatto noi media, ma anche i rifugi, come il Torino, e anche gli impianti attraverso zone delimitate, video, cartellonistica, avvisi audio e quant’altro. Lo ha fatto anche, come dicevamo, l’associazione montagna sicura, la quale però, ironia della sorte, si è trovata qualche giorno fa testimone diretta dell’ennesimo episodio.

Foto @ Associazione Montagna Sicura Facebook Page

A proposito di sicurezza: la foto che vedete èstata scattata pochi giorni fa presso il Ghiacciaio del Dente del Gigante a quota 3.400 metri. In primo piano la Guida Marco Tamponi esegue un’esercitazione destinata ai tecnici di Fondazione Montagna sicura, mentre sullo sfondo si intravede quella che potrebbe essere una famiglia che passeggia tranquillamente sul ghiacciaio, almeno apparentemente, senza attrezzatura e senza guida – si legge sulla pagina social dell’Associazione – Non vogliamo qui elencare i rischi a cui espongono condotte di questo tipo, ma una volta arrivati in cima alla funivia Skyway Monte Bianco, prima dell’accesso al ghiacciaio, vi è una zona delimitata dove si leggono avvisi come questo: “IL GHIACCIAIO DEL COLLE DEL GIGANTE E LA SCALA DEL TOULA SONO TERRITORI DI ALTA MONTAGNA CARATTERIZZATI DAI RELATIVI PERICOLI OGGETTIVI. PER L’ACCESSO SONO PERTANTO RICHIESTE COMPETENZE E ATTREZZATURE ALPINISTICHE. Nella speranza che episodi del genere diventino sempre più rari, ci sembra questa una buona occasione per riproporre il nostro video tutorial “Vivi la montagna in sicurezza” dove abbiamo cercato di promuovere, ancora una volta, il giusto approccio alla montagna e alle sue meraviglie”.

E così facciamo noi, riproponendo il video, e riportando sotto ai riflettori la questione, nella speranza che possa essere utile a rinfrescare la memoria in caso di dimenticanze da un anno all’altro.

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13 Commenti

  1. Turisti sui ghiacciai..tra le varie conseguenze, una non mortale ma fastidiosa, sperimentata di persona per soli 15 minuti di esposizione in pantaloni corti su neve battuta dal sole di luglio, altipiano pale di San Martino.
    Risultato…gambe irritate , spalmaggio per giorni di crema calmante, poi qualche bolla..visti altri a testa scoperta e senza occhiali protettivi.Risultato occhi iniettati di sangue come zombie,collo ed orecchi paonazzi con bolle, Amici ogni anno con nasi spellacchiati dopo scialpinistiche, e poi qualcuno con tumoretti asportati..

  2. Ogni anno è sempre la stessa storia! Non è colpa della montagna…! La colpa è chi va in montagna senza pensare il rischio di fronte!! Ma anche però chi vende i biglietti…. xk x guadagnare soldi fanno presto… ma prestare attenzione alla gente questo mai…!!

  3. causa uguale effetto,il problema e’ che rischiano altri x salvarli dopo,,,,,non si dovrebbero far valicare la sbarra se non attrezzati.

  4. Servono i turisti idioti per garantire gli incassi…se vogliamo trasformare le montagne in spiagge…funivia 40 euro poi farei shop relitti (falsi) del ghiacciao 20 euro, noleggio scarpe 40 euro, guida alpina per ora 40 euro, poi assicurazione 20 euro. tutto il pacchetto con sconto del 15, vendita collezione trenker per essere piú alla moda.
    morti no, perché attirano l´attenzione e poi danneggiano il business.
    Forza ragazzi

  5. Diciamo che anche il tecnico che fa l’esercitazione accanto ad un crepaccio, con un casco in testa starebbe meglio…

    1. Bè effettivamente anche nel video la cordata con la guida sono tutti senza caschetto (giuda inclusa) ….il caschetto fa parte della normale dotazione alpinistica, non è un opzional. Se cadi in un crepaccio niente di più facile rimbalzare con la testa sulle pareti di ghiaccio…

      1. Sentito personalmente incrociando una guida con il cliente. “Ma come mai loro hanno il casco?” La guida “Sai, ormai è di moda…!” Mi son girato e gli ho fatto notare che tengo alla mia testa. Magari sarà vuota ma la vorrei mantenere integra…

  6. Effettivamente come dice Claudio il caschetto non è un opzional ma fa parte della normale dotazione alpinistica.
    Nel video, i componenti della cordata con la guida nessuno ha il caschetto …. Se cadi in un crepaccio non è così difficile rimbalzare con la testa sul ghiaccio …Comunque il video è carino e l’idea è apprezzabile

  7. Dite alla Guida Alpina Marco Tamponi che per le esercitazioni e non solo, ci si dovrebbe attrezzare mettendosi il casco, bravi bella foto un gran esempio di sicurezza, complimentoni! ma togliete sta foto che non si può vedere.

    1. hai ragione, fa più danni questa foto che non la famigliola sul ghiacciaio !!Forse è per questo che le statistiche dicono che tutti i giorni muoiono alpinisti “esperti “in montagna…Famigliole poche,,

  8. Le guide, capita, quando un cliente si vuole mettere il casco o usare la picozza, addirittura si irritano e fanno storie, salvo che il terreno da salire non sia ghiaccio verticale; in pratica, secondo loro, la testa va protetta solo dal pericolo di ghiaccio e detriti vari che cadono dall’ alto; in caso di “semplice” caduta su ghiaccio, o in un crepaccio, per loro non succede nulla. Stessa cosa per la picozza, serve solo, per loro, in caso di forte pendenza; ma non serve, sempre per loro – le guide – se uno della cordata scivola e cade da una delle due parti di una cresta, quando essa sia “solo” a moderata pendenza od orizzontale. Ovvero in caso di cliente che precipita a valle essi suppongono che lo stesso possieda ali che vengono dispiegate da sotto lo zaino. Tutto questo detto senza generalizzare.

  9. Mi sono a lungo interrogata se si debba impedire fisicamente l’accesso a un ghiacciaio ai non attrezzati. Era il dibattito dell’anno scorso. Vado spesso in montagna e mi sono decisa a decidere: sì, bisogna impedirlo. Perché già solo Il fatto che nessuno dica nulla (il video lo mostra bene) annulla del tutto la sensazione di pericolo, autorizzando o quantomeno non inibendo condotte del tutto improprie. Come salire in maglietta e infradito su un ghiacciaio.

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