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Nepal: le indagini sulle truffe degli elisoccorsi condurrebbero a un giro di crimine organizzato

Avevamo parlato qualche settimana fa delle truffe sugli elisoccorsi poste in essere da alcuni operatori turistici disonesti ai danni delle compagnie assicurative nepalesi, come ci aveva confermato anche Maurizio Folini. L’azione illecita consisterebbe nel convincere più turisti possibile a farsi evacuare in elicottero durante le spedizioni, anche per mali minori o problemi inesistenti, in modo da intascare illecitamente ingenti rimborsi assicurativi.

Le indagini sul caso, come riporta Republica Nepal, sono partite e moltissime strutture sono finite nel mirino degli inquirenti. Una taskforce, diretta da Ghanashyam Upadhyaya, è stata appositamente costituita per investigare su queste false operazioni di salvataggio. I risultati confermano i sospetti sollevati da chi aveva denunciato il fenomeno: si tratta di un colluso circolo truffaldino nel quale sono coinvolti operatori turistici, ospedali privati e compagnie di elicotteri.

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Elisoccorso nepalese durante il terremoto del 2015, © HeliPress

Nello specifico, a seguito delle indagini preliminari svolte su tutte le strutture e le compagnie segnalate, 8 operatori turistici, 4 ospedali e 3 compagnie di elicotteri sono state individuate per le loro attività illecite. Per loro le accuse sono di frode e crimine organizzato. Ad avallare le ipotesi il fatto che, tra queste, 5 attività sono state scoperte a fare transazioni in valuta estera senza l’approvazione della Nepal Rastra Bank. Questo apre un nuova pista d’indagine, ovvero che le truffe potrebbero essere coordinate dall’estero, magari facendo rientrare nel giro disonesto agenzie di promozione turistica internazionali.

Un report da oltre 700 pagine sulle indagini è stato consegnato lunedì direttamente al Ministero del turismo. Nonostante sia stato il promotore dell’indagine, il Ministero non ha però voluto diffondere i nomi delle agenzie accusate di truffa, dettaglio che sta contribuendo a diffondere ulteriore sospetto sul sistema fraudolento. A seguito delle domande a riguardo, un portavoce ha riferito: “Non stiamo rivelando nomi perché si tratta di un rapporto preliminare. Le agenzie governative interessate avvieranno comunque le indagini su queste società. Il Ministero agirà sulla base delle indagini condotte dalle agenzie“.

Diverse proposte sono sorte nel frattempo per cercare di normalizzare la situazione. Un suggerimento avanzato dal Ministero è stato che, durante l’indagine, il coordinamento e la responsabilità delle operazioni di soccorso e recupero siano trasferite al Ministero degli affari interni. Un’ulteriore proposta prevede che le compagnie di elicotteri presentino all’Autorità per l’aviazione civile del Nepal dei rapporti dettagliati su tutti i voli di recupero entro 15 giorni dalla fine della stagione turistica. Allo stesso modo, gli ospedali dovranno presentare al dipartimento del turismo dei rapporti sulle cure prestate ai pazienti soccorsi. Infine, un’ulteriore opzione sarebbe quella di aumentare le tasse pagate dai turisti, per creare un fondo che aiuti a finanziare eventuali operazioni di recupero, alleggerendo il peso economico che grava sulle agenzie assicurative.

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3 Commenti

  1. Un’ altro fenomeno che affligge l’ala rotante in Nepal sono i piloti che si prostituiscono!! Capita molto spesso che piloti con molta esperienza di volo in montagna, gancio e quant’ altro accettino di lavorare in Nepal durante la stagione per quache mese completamente a gratis!! Di solito la compagnia di elicotteri paga il biglietto aereo di andata e ritorno e da un’ alloggio ma l’alloggio e talmente primitivo che a volte i piloti si pagano di tasca loro un’ alloggio migliore. La domanda e’ perche’ queste persone e ci sono degli italiani fanno questo??? Lo sanno che che c’e’ gente che ci deve vivere di questo lavoro???? E le licenze le avete prese gratis??

  2. mmmmmmm… l’attenta analisi di Jack mi fa sorgere qualche dubbio.
    Ti riferisci forse a qualche italiano che fa di tutto per finire sulle prime pagine dei giornali ??? Qui gatta ci cova.

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