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Risolto il caso dello sciatore sconosciuto morto 60 anni fa a Valtournenche

Risolto nei giorni scorsi il caso dello sciatore sconosciuto i cui resti sono stati ritrovati nel 2005 a quota 3.100 metri in località Cime Bianche, su un ghiacciaio a Valtournenche. Dai primi accertamenti era stato appurato che la scomparsa risaliva a oltre 60 anni fa. Unici indizi a disposizione delle autorità erano le caratteristiche fisiche dell’uomo e quello che restava del suo abbigliamento, dei suoi effetti personali e della sua attrezzatura da sci.

Oggi, lo sciatore ignoto ha un nome: Henri Joseph Leonce La Masne. Di lui ora si sa che lavorava al ministero delle finanze di Parigi e che si trovava sul Cervino in licenza. A seguito della riapertura del caso nei mesi scorsi, la questura di Aosta si è affidata alla fitta rete del web, che ha permesso una diffusione capillare delle informazioni sulla vicenda: la nipote dello sciatore, Emma Nassem, è venuta a sapere attraverso i social del ritrovamento e ha contattato le autorità italiane. Un esame del DNA al padre della ragazza, fratello dello sconosciuto, ne avrebbe confermato l’identità: si tratta proprio dello zio della donna ormai da tempo andato disperso.

L’uomo è scomparso nel 1954 ed è rimasto sepolto nel ghiaccio per oltre sessant’anni. Tredici anni dopo il suo ritrovamento, il mistero è finalmente risolto e lo sciatore misterioso è stato identificato. Henri Joseph Leonce La Masne, ricorda l’anziano fratello, amava la solitudine delle montagne, dove è scomparso il 26 marzo 1954, giorno del suo trentacinquesimo compleanno.

La vicenda ricorda quella dell’alpinista e romanziere italiano Ettore Zapparoli, assiduo esploratore delle pareti del Monte Rosa, scomparso nel 1951 proprio su quella montagna. Lo stesso anno l’amico e autore Dino Buzzati dedicava un racconto carico di emozioni alla memoria del compagno disperso. Nel 2007, anni dopo la scomparsa di entrambi, vennero ritrovati e identificati sul Rosa i resti dell’alpinista.

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5 Commenti

        1. Si, ci sono stato

          Il senso della mia risposta mi sembra chiaro: i ghiacciai si ritirano e, quindi, prima o poi le cose nascoste negli stessi affiorano e si trovano, le alture dell’aspromonte non si ritirano e, quindi, se ci nascondi qualcosa non la troverai mai

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