Cronaca

Apocalisse sulla A24, la Strada dei Parchi – di Stefano Ardito

Si è rischiata la strage, nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 luglio, sulla A24 Roma-L’Aquila-Teramo. Intorno alla mezzanotte una Audi 6, appena uscita dalla galleria di San Rocco e diretta verso la Capitale, si è trovata davanti a un grande cervo maschio, del peso di circa due quintali. 

L’impatto è stato violentissimo. Il conducente dell’Audi, F. A., ha perso il controllo del mezzo e si è schiantato contro il guard-rail abbattendo alcuni cartelli. Le lesioni non sono state gravi, ma per estrarre l’uomo, la moglie e il figlio dall’abitacolo c’è stato bisogno dei Vigili del Fuoco. 

Il cervo, a causa della violenza dell’urto, è stato scaraventato sulla carreggiata opposta. Qui è stato nuovamente investito da un’altra auto, un’Alfa Romeo 147 diretta verso L’Aquila e Teramo. Anche il secondo veicolo è stato seriamente danneggiato, ma senza danni alle persone. 

A completare la carambola, i cartelli divelti dall’Audi hanno danneggiato altre due vetture che viaggiavano in direzione di Roma. Anche in questo caso, per fortuna, conducenti e passeggeri sono rimasti illesi.

La A24 Roma-L’Aquila-Teramo, come la vicina A25 Torano-Pescara, è gestita da anni dalla società Strada dei Parchi. Un nome corretto dal punto di vista geografico, visto che il tracciato attraversa i Parchi nazionali della Majella e del Gran Sasso e Monti della Laga, e sfiora il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco regionale abruzzese Sirente-Velino. 

L’orso ucciso sulla A24 nel 2013

L’incidente della notte tra il 22 e il 23 luglio è avvenuto in territorio laziale, all’interno della Riserva regionale Montagne della Duchessa. Nel maggio del 2013, a pochi chilometri da lì e all’estremità opposta della galleria di San Rocco, un’auto in transito aveva invece ucciso un orso, un maschio di circa tre anni e dal peso intorno ai 90 chilogrammi. 

Oltre che di un pericolo molto serio per gli umani, in questo caso, si è trattato di un colpo grave alla specie, dato che gli esemplari di orso marsicano sopravvissuti, tra l’Abruzzo e le regioni vicine, secondo gli ultimi censimenti sono al massimo 50.  

Nell’Appennino centrale, come in tutta Italia, gli incidenti che vedono protagonista la fauna selvatica continuano ad aumentare. Oltre alla velocità eccessiva, e alla scarsa attenzione di chi guida, la causa è il rapido aumento di cervi, caprioli, cinghiali e altre specie. Come segnalano da anni il WWF, Salviamo l’Orso e altre associazioni, esemplari di orso marsicano sono stati investiti sulle statali ai piedi della Majella. La sinuosa statale 83 Marsicana, tra l’imbocco della Val Fondillo e Villetta Barrea, è da tempo soprannominata “la strada della morte” per gli animali. Nessuno, però, ha finora imposto un limite di velocità più basso. 

Ma il caso della A24 e della A25 è più grave. Negli anni scorsi, soprattutto dopo le nevicate del febbraio 2012 e i gravi disagi successivi per gli automobilisti, i pedaggi dei due rami della “Strada dei Parchi” sono diventati tra i più cari d’Italia. Oggi un’auto paga 19,60 euro per la tratta Roma-Teramo (167 chilometri), e 21,70 euro per la Roma-Pescara (185 chilometri). 

Di fronte a tariffe così alte, sta una qualità dei servizi non eccelsa. Nel già citato 2012, dopo una nevicata violenta ma non eccezionale in Abruzzo intorno ai mille metri di quota, il blocco della circolazione ha costretto centinaia di persone a trascorrere 24 e più ore ferme al gelo.     

Riguardo alla fauna selvatica, la principale differenza tra una strada normale e un’autostrada sta nel fatto che questa è protetta da reti, e che quindi gli animali (poco importa se mucche, pecore, orsi e cervi) sulla carreggiata non debbano entrare. 

Certo, in un’autostrada di montagna, ogni inverno, la neve schiaccia e danneggia le recinzioni. Ma i fondi a disposizione dei gestori, specie con pedaggi così alti, devono servire a rimettere a posto i danni. 

L’ingresso sulla A24 del cervo nella notte tra domenica e lunedì scorsi, e quello dell’orso di cinque anni fa, dimostrano che, tra Roma, L’Aquila, Teramo e Pescara, le recinzioni e la loro manutenzione non sono certamente all’altezza. Se la Strada dei Parchi non può intervenire, almeno che cambi nome. Quello attuale sembra una tragica beffa.     

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4 Commenti

  1. Che importa il nome della strada? Ciò che importa è fare una doverosa caccia selettiva. La prudenza in auto è d’obbligo ma di qui a mettere dei limiti di velocità a causa degli animali mi pare folle.

    1. Perché folle? Velocitá piú bassa meno rischi con o senza animali, meno inquinamento, non mi sembra cosí folle, o lei ha fretta di vivere?

  2. che idea strabiliante la caccia selettiva!! abbattiamo orsi e cervi per poter sfrecciare con le auto, invece di mettere in sicurezza l’autostrada che paghiamo profumatamente….giusto Salvini ci meritiamo

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