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Morti sul Bianco, il Sindaco di Saint-Gervais minaccia: chiudo il Goûter

Avevamo parlato qualche giorno fa del problema del numero di vittime sul Monte Bianco, questione rilanciata – dopo i tragici numeri della scorsa estate – da un allarme del prefetto dell’Alta Savoia Pierre Lambert.

In quell’occasione vi avevamo raccontato quali azioni ad oggi sono state messe in atto per prevenire l’alto numero di morti, tra queste anche lordinanza del Sindaco di Saint-Gervais, Jean Marc Peillex, che impone un equipaggiamento minimo obbligatorio per chiunque voglia tentare di salire sul Monte Bianco.

I numeri di quest’anno (da inizio maggio i morti sono 15 nella regione, l’ultimo un 31enne qualche giorno fa) hanno però fatto tornare all’attacco Peillex, che ha minacciato: “Se lo Stato persisterà nei prossimi giorni a rifiutarsi di fare rispettare le leggi e i regolamenti, in particolare l’obbligo di prenotare un posto al rifugio del Goûter, previsto da sue stesse disposizioni, ordinerò la chiusura del Rifugio“. 

La polemica del Sindaco è contro la Prefettura dell’Alta Savoia che ha disposto alla Tête Rousse, porta d’accesso della via normale francese, i gendarmi per controllare che gli alpinisti abbiano l’equipaggiamento adeguato e la prenotazione al Goûter senza però dare loro i mezzi per far rispettare la legge: “Questi non possono fare altro che dare qualche consiglio ma non hanno mai impedito agli alpinisti mal equipaggiati di proseguire nella loro ascensione, come i tanti trailers in pantaloncini e scarpe da ginnastica che tentano l’impresa in giornata. Così come non hanno potuto impedire a quelli senza prenotazione di arrivare all’Aiguille Du Gouter per trascorrervi la notte. Devono solo eseguire gli ordini del Prefetto che sono chiari: nessuno verbale, nessuna misura coercitiva”. 

Il problema è il sovraffollamento del Rifugio Goûter, esasperato dagli alpinisti che non prenotano e che ovviamente non possono essere lasciati a dormire fuori dalla porta a 3835 metri. “Combattuto tra l’obbligo di non superare la capacità autorizzata di 120 persone e quello di non dover metter in pericolo gli alpinisti. 140 al posto di 120” avrebbe dichiarato il gestore.

Sul piatto della discussione c’è, come sempre, l’esigenza di prevenzione e di sicurezza pubblica ed il principio di libertà dell’andare in montagna. Il Sindaco Jean Marc Peillex però è chiaro anche su questo punto: “Mi vergogno per coloro che continuano ogni anno a giustificare questi sacrifici umani con principi di pseudo-libertà ha dichiarato annunciando che d’ora in avanti presenterà una denuncia “per messa in pericolo della vita altrui contro tutte le persone che si sono rifiutate di agire, a cominciare dal prefetto” per ogni nuovo morto sul Monte Bianco.

Minaccia che ha fatto effetto: in una nota la Prefettura dell’Alta Savoia ha comunicato che dal 14 luglio per otto giorni saranno autorizzati ad oltrepassare la Tête Rousse solo chi ha una prenotazione. Dopo? Si vedrà.

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6 Commenti

  1. Questa ormai annosa vicenda ha assunto dei contorni assurdi: ordinanze, divieti, chiusure… se non sbaglio stiamo sempre parlando di andare in montagna a fare una gita! Ognuno deve poter essere libero di fare ciò che crede, giù le mani dalla montagna!! ovviamente facendosi poi trovare pronto a pagare le conseguenze delle proprie scelte.
    E non è di sicuro una questione di soldi a risolvere il problema: alla fine la vera sfida è rendere le persone consapevoli di quello che stanno facendo (parlo limitatamente alla montagna, altrimenti non ne veniamo fuori più!!).
    A che serve avere addosso una dotazione minima se poi magari non la si sa usare? Chi potrebbe rilasciare eventuali “patentini”? chi potrebbe controllare la veridicità di un Curricula alpinistico?
    Alla fine, forse, ha ragione il sindaco d’oltralpe: facendo tutto sto baccano, gira che ti rigira alza il livello di attenzione al problema.
    ciao

  2. Mi sarei aspettato una miriade di commenti condannando lo skyrunner di turno se per caso lo stesso avesse fatto negli ultimi giorni un record sul Monte Bianco. Ma siccome sul Monte Rosa fortunatamente non ci sono state vittime ultimamente, vedo che tutti gli alpinisti provetti e pronti a puntare il dito non hanno argomenti a proposito!

  3. A me il sindaco di Saint Gervais mi è sempre sembrato un esibizionista con prese di posizione e polemiche sempre eccessive. Alla fine se uno muore sul Monte Bianco mica è colpa sua e nessuno lo accuserà mai di niente, per cui lasci in pace e libera la gente di agire come vuole a suo rischio e pericolo.

  4. Quella di non prenotare il rifugio credo sia diventata una necessità.
    Ci son viaggi organizzati/guide che prenotano sistematicamente tutti i week-end. Vengono da tutto il mondo per salire il Bianco. Forse la tenda fuori dal rifugio è l’unica soluzione.

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