Alpinismo

Gli ultimi anni di Bonatti – Dino, il custode dei passi di Walter

Siamo giunti alla fine di questo racconto. Negli appunti non rimangono che poche righe, una paginetta o poco più. Una pagina d’amore, romantica come tutto il vissuto di Bonatti.

Ormai siamo ai nostri giorni, a quando Walter con la compagna Rossana Podestà decide di trasferirsi a Dubino, al “castello” come veniva chiamata la casa che Walter ha risistemato trasformandosi in muratore, falegname, manovale e quant’altro. Si è quasi rotto al schiena per stare dietro a quei lavori, ma alla fine ha convertito la casa in qualcosa di spettacolare. Va molto orgoglioso di quel che ha fatto e me lo mostra spesso” racconta il nostro amico Dino.

In quegli anni riusciamo ancora a organizzare un’uscita insieme. Andiamo in Presolana con Rossana e due amici”. Una calda giornata estiva in cui salire verso la Grotta Pagani dove Rossana e gli amici si fermano lasciando a Walter e Dino un ultimo momento di complicità sulle cime alpine della loro giovinezza.

“Quel giorno salimmo e scendemmo in fretta, faceva molto caldo e al ritorno trovammo Rossana assetata ma eravamo senza zaino e non avevamo nemmeno delle borracce”. Dino cerca allora di rassicurare la compagna dell’amico con la certezza che in malga avranno sicuramente dell’acqua fresca.

“Quando siamo arrivati a malga Cassinelli – racconta divertito Dino – il contadino ci è subito corso incontro entusiasta: aveva riconosciuto Walter” ed era al settimo cielo. Passato però il momento dei saluti e dei complimenti Dino chiede se c’è dell’acqua per la signora e il contadino corre a prenderla. “Dopo pochi minuti riesce con una ciotola piena e la porge a Rossana che subito ne manda giù una grossa sorsata che la fa urlare e cadere a terra insieme alla ciotola” spiega Perolari aggiungendo:“era grappa!”.

“Penso che se in quel momento Walter avesse potuto, non so cosa avrebbe fatto a quel personaggio, ma è bastato il suo sguardo per fulminarlo” ride il bergamasco.

Walter in Grigna. Foto: archivio Perolari

“In quegli ultimi anni Walter è ancora sceso a trovarci, ma ormai sono più le volte che salgo io da lui a Dubino. L’ultima volta che ci siamo visti è stato il 25 aprile del 2011 quando sono salito a Dubino per un appuntamento di lavoro e, come al solito, a tutti i costi mi devo fermare a pranzo”. Quel che è successo pochi mesi dopo tutti lo sappiamo. È stato sulle cronache di tutti i quotidiani e non è questo il posto in cui raccontare storie note. Quel che è più interessante ricordare sta nelle parole di Dino, nel racconto dei momenti immortali della giovinezza o in quelli più umani che svelano un Walter mortale, che lo svestono dei panni dell’avventuriero per mostrare le sue caratteristiche intime e umane.

“Negli ultimi anni, quando veniva a trovarci, voleva sempre alzarsi presto per andare a passeggiare con i miei figli per le stradine del centro storico. Andavano quando non c’era nessuno in giro e si fermavano spesso, si fermavano quando Walter ricordava qualcosa, qualche aneddoto dei tempi che furono” dei tempi immortali.

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5 Commenti

  1. Ringrazio la redazione per questa serie di ottimi articoli; ho scoperto più cose su Bonatti e la sua vita qui che non leggendo tutti i suoi libri (dove, a parte le esperienze alpinistiche/esplorative, raccontava poco o quasi niente del suo privato).
    Letture davvero interessanti.

  2. @Gian Luca, grazie a te!
    “Noi” fanatici di Bonatti non ci vogliamo perdere nessun dettaglio della sua storia! 🙂

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