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Nepal: truffe sui rimborsi assicurativi per i soccorsi in elicottero

Secondo un’indagine dell’agenzia AFP il meccanismo truffaldino sarebbe semplice: indurre gli escursionisti a richiedere costose evacuazioni in elicottero, anche per malesseri minori o problemi fisici non compromettenti, in modo da poter intascare in modo illecito consistenti rimborsi assicurativi.

È in questo modo che molti operatori disonesti starebbero mettendo in atto truffe per decine di migliaia di dollari ai danni delle compagnie di assicurazione nepalesi. Le guide verrebbero istruite dagli operatori a cercare di convincere più clienti possibili a farsi trasportare in elicottero, denunciando ogni singolo volo come una vera e propria operazione di salvataggio. Le testimonianze degli stessi piloti parlano di clienti all’apparenza perfettamente sani e di quantità inusuali di chiamate. Ad avallare l’ipotesi, il fatto che il numero dei “soccorsi” annui nella zona è in costante crescita da diverse stagioni a questa parte.

Una testimonianza diretta arriva dalla trekker australiana Jessica Reeves, che nel 2017 si è vista pressata dalla sua guida per un’evacuazione in elicottero vicino al CB dell’Everest per i sintomi di un semplice raffreddore. Ingigantire i possibili rischi in modo da convincere più clienti possibile. Nell’esperienza della Reeves, nove o dieci escursionisti si sono fatti trasportare in elicottero a Kathmandu quel giorno, tre o quattro per veivolo, ma a tutti è stato raccomandato di affermare che ognuno aveva viaggiato da solo. Questo perché richiedere più rimborsi singoli facendo volare il numero minimo necessario di elicotteri lascerebbe molto più margine.

Secondo le indagini dell’AFP, le agenzie turistiche che offrono spedizioni agirebbero come veri e propri broker, mettendo in competizione le compagnie di soccorso che puntano ad accaparrarsi una parte degli introiti dei salvataggi.

Il turismo ha appena cominciato a rifiorire in Nepal dopo il terremoto del 2015 e oltre 2.000 agenzie si contendono le attenzioni dei visitatori. Per le leggi del mercato, l’alta offerta tende a far diminuire i prezzi e questi espedienti illeciti sarebbero un modo per rimediare ai ridotti introiti.

Il personale medico che lavora nella zona dell’Everest lamenta che ormai il diritto di decidere chi necessiti o meno di essere elitrasportato è stato completamente arrogato dalle guide, rendendo difficile assicurare a tutti i turisti i dovuti servizi medici. Come se non bastasse, i sintomi del malessere d’alta quota sono piuttosto generici e spariscono una volta tornati a valle; per questo i dottori non possono che fidarsi del parere di chi ha consigliato l’evacuazione, meccanismo che rende difficile individuare i disonesti.

Ora, il ministero del turismo nepalese ha lanciato un indagine, dal momento che le compagnie assicurative minacciano di non fornire più copertura per il territorio nepalese, che a causa di queste truffe costa loro molto più denaro del dovuto.

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6 Commenti

    1. Magari anche le compagnie di elicotteri non saranno proprio l’espressione dell’onestà, ma nell’articolo si parla delle Guide.
      Sono le Guide che fanno i furbetti, non gli elicotteristi.

  1. E’ ormai da qualche anno che questa faccenda gestita da parecchi nepalesi disonesti, va avanti!!! Non capisco come le compagnie di assicurazione si accorgano solo ora!!!

  2. E’ l’effetto del circo barnum. Che sia l’everest o altra montagna quando arriva il soldo cambia tutto.
    in nepal, come in tutti i posti.

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