Alpinismo

Niente ritorno al GI da nord per Hervé Barmasse, la Cina rifiuta il permesso

Stavamo attendendo da settimane di scoprire quale fosse il progetto alpinistico di questa estate di Hervé Barmasse e David Gottler, l’unica cosa anticipata è che c’erano problemi di permessi.

Oggi l’annuncio dell’alpinista sulla sua pagina facebook: “Mi è capitato di arrendermi, di non farcela, di non riuscire a portare a termine un progetto. D’altronde fallire è un’esperienza utile a migliorarsi e le sconfitte andrebbero accettate con lo stesso entusiasmo delle vittorie anche se non è facile; ma sono meno amare quando hai una chance per provare. Per scalare. Purtroppo questa volta, quella chance, non c’è stata regalata e il Gasherbrum I (8.068 m), da nord, rimane un sogno infranto ancor prima di partire perché non c’è stata concessa l’occasione di tentare la scalata”.

La situazione riguardo ai permessi non si è evidentemente risolta, non si conoscono però le cause o i motivi per cui gli sono stati negati dai cinesi (già l’anno scorso con lo Shisha Pangma aveva avuto i medesimi problemi, poi risolti).

Non sarebbe stata la prima volta di Barmasse al GI da Nord. Nel 2010 ospite di una spedizione organizzata da Agostino Da Polenza, su ispirazione di Kurt Diemberger, Barmasse era andato con Daniele Bernasconi e Mario Panzeri a fare un tentativo sulla nord del GI. Anche quella volta il sogno si era infranto, ma per aver rinunciato dopo qualche settimana passata al campo base e qualche ricognizione sotto la difficile parete.

Per Bernasconi quello sarebbe stato il coronamento della salita delle due parti nord dei Gasherbrum, infatti due anni prima aveva salito con Karl Unterkircher la splendida parete nord del GII in stile alpino. Con “Berny” avevamo parlato l’anno scorso su queste pagine della bella impresa compiuta. Stavolta Barmasse che non aveva informato della sua intenzione nemmeno i suoi vecchi supporter e compagni di spedizione, invece non è riuscito nemmeno a partire.

Ora Barmasse e Gottler sono alla ricerca di un piano B, per cercare di rifarsi della possibilità che non è stata loro concessa sul GI: “d’altronde le montagne non mancano e se non sarà un viaggio in alta quota le nostre Alpi sono qui a portata di mano. L’avventura la creiamo noi. Perché non sono le distanze e nemmeno le altezze, ma le emozioni che viviamo a regalarcela”.

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3 Commenti

  1. Potrebbe provare a salire in stile alpino la ovest del G4; quella si che è una parete per veri alpinisti e non quaquaraqua. Sarebbe una grande realizzazione anche se si fermasse 100 metri prima della vetta e non solo 3 !

      1. No, non intendevo dire che la nord del Gasherbrum I non sia una parete di livello! Intendevo dire che dopo aver passato un anno, dal suo tentativo alla parete sud dello Shisha Panama, a parlare di come crearsi allenamento specifico, di nuove tipologie e modalità di training alternativo, di stile alpino sugli ottomila, di persone che vanno in massa sull’Everest per la via normale, forse è ora che dalle parole si passi ai fatti. E siccome una della più grandi imprese dell’alpinismo è stata la salita di Kurtyka e compagno sulla ovest GIV (non coronata dalla vetta), non avendo la possibilità di provare le sue parole sulla meta prevista, quale piano B migliore della ovest del G IV potrebbe esserci come termine di paragone per dimostrare le sue tesi?

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