Alpinismo

Kanchenjunga: nessun altro tentativo, Confortola torna a casa

Nulla da fare per Marco Confortola che ha deciso di tornare a casa. La breve finestra di bel tempo si è chiusa ed il meteo non promette nulla per i prossimi giorni, che saranno caratterizzati da abbondante neve. Nessun altro tentativo quindi per l’alpinista, che lo scorso 16 maggio durante il suo tentativo di vetta aveva rinunciato a 8000 metri a causa del freddo intenso, soprattutto ai piedi che, dopo le amputazioni subite a seguito del K2, sono molto delicati.

Sono sereno per la scelta che ho preso – ha fatto sapere Marco -. Ho sentito che quello non era il mio momento. In poco tempo, cambio di obiettivo: scendere e non più salire. Avevo troppo freddo per poter continuare e la salita di una montagna la si deve gustare, oltre alla fatica non devi smettere di provare attrazione per essa. Quando invece le tue sensazioni ed emozioni sono altre e non sempre positive allora quello è il momento giusto per cambiare direzione agli scarponi. È difficile a volte prendere delle decisioni drastiche ma se lo si fa con la chiarezza e la sicurezza che sia la cosa giusta, è pace sia per il cuore che per la testa.  Non ho vacillato, ero sereno, sono sereno. Le montagne restano, le persone no”.

Tutti gli alpinisti che hanno provato a raggiungere la cima senza ossigeno supplementare sono dovuti tornare indietro, le vette registrate sono quelle di alpinisti che hanno fatto uso delle bombole e quindi soggetti meno al freddo e più veloci nella progressione.

Un soccorso si è dovuto registrare sulla montagna con uno scalatore iraniano in difficoltà evacuato in parete ed elitrasportato in ospedale a Kathmandu. Da quel che riferisce Confortola, all’alpinista dovranno essere amputate le dita dei piedi a causa di congelamenti importanti.

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9 Commenti

  1. Premessa : mi scuso.
    Ma vorrei sapere una cosa .
    Al 90% degli alpinisti mancano piedi ma se si parla di Confortola è sempre colpa delle amputazioni.Messner dopo il 1970 aveva perso un piede e mezzo ma nn ha mai rotto il cazzo a nessuno con le amputazioni. Questo nn dice altro.

  2. Caro Francesco,
    Marco non ha mai rotto il c… semmai sei tu che parli senza renderti conto
    bene di cosa voglia dire un’amputazione del genere.
    Ricominciare a camminare in un altro modo…..
    Pensa invece alla fortissima volontà di Marco per tornare a fare quello che
    ama fare, anche il soccorritore fra l’altro.
    Rifletti bene!!

  3. giusto Marco quando le sensazioni non sono positive e l’istinto ti suggerisce cosa devi fare è meglio ascoltarlo spesso ti salva dai guai per chi vuole rischiare avanti c’è posto e non solo a 8000 metri anche più in basso!!!

  4. Oltretutto ha già rischiato e non poco sul K2 per arrivare in vetta a tutti i costi, quindi ha fatto bene a tornare questa volta

  5. Grazie Francesco Aliboni! Pur nella drammaticità dell’argomento e nel massimo rispetto per Confortola… mi hai strappato una risata! Un po’ di sdrammatizzazione non guasta mai. Bravo!

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