News

Guide alpine e accompagnatori d’Abruzzo, parla il neo presidente Davide Di Giosaffatte – di Stefano Ardito

Viene da Castelli, ai piedi della parete Nord del Camicia, il nuovo presidente delle guide alpine d’Abruzzo. Dal 27 marzo tocca a Davide Di Giosaffatte, 52 anni, il compito di rappresentare davanti alle istituzioni e ai media la comunità dei 125 professionisti della montagna (32 guide, 93 accompagnatori di media montagna) che vivono e lavorano nella regione della Majella, del Velino e del Gran Sasso. 

Insieme a Di Giosaffatte, fanno parte del nuovo Consiglio direttivo le guide Paolo De Laurentis, Giampiero Di Federico e Luca Daniele Gentile, e l’accompagnatore di media montagna Ferdinando Lattanzi

Siamo tanti, il Collegio professionale più numeroso a sud delle Alpi spiega il nuovo presidente. “Quasi tutti hanno anche un altro lavoro, ma per più della metà delle guide e degli accompagnatori abruzzesi la montagna è l’impegno principale”.

Davide Di Giosaffatte

 

Per me rappresentare l’intera categoria sarà un compito difficile. Intanto, ci siamo impegnati tutti a migliorare i rapporti tra di noi. Le incomprensioni e i litigi devono diventare un ricordo del passato” spiega Davide Di Giosaffatte. 

Il mestiere della guida alpina, in tutto il mondo, si sta rapidamente evolvendo. Quello dell’accompagnatore di media montagna fatica a trovare un mercato, e si trova di fronte alla concorrenza delle guide ambientali dell’AIGAE. Ci sono problemi in comune con i colleghi delle Alpi, e altri specifici dell’Appennino e dell’Abruzzo. 

Gran parte del nostro lavoro è fatto di arrampicata, alpinismo e scialpinismo. Da qualche anno, però, diventano sempre più importanti i lavori professionali in esposizione, come quello dell’estate 2017 sulle ferrate del Gran Sasso. Alcune guide abruzzesi fanno formazione per i lavori su corda” spiega Davide Di Giosaffatte.   

Nel “profondo Sud” delle montagne italiane, così lontano dalle Tofane, dal Monte Bianco e dal Cervino, molti potenziali clienti ignorano l’esistenza delle guide alpine

E’ vero” risponde il nuovo presidente. “Una delle iniziative che metteremo in piedi nei prossimi mesi sarà rivolta ai clienti delle strutture ricettive abruzzesi. Da noi le spiagge sono vicine alla montagna, e dedicare una giornata all’arrampicata o ai sentieri è possibile anche per chi va in vacanza a Francavilla, a Giulianova o a Roseto”.

Centinaia di camminatori, scialpinisti e alpinisti, soprattutto austriaci e tedeschi, vengono in Abruzzo insieme alle guide dei loro paesi. Contribuiscono all’economia dei borghi di montagna, ma non danno lavoro alle guide. 

Credo che per il mercato straniero, per ora, ci sia poco da fare” confessa Davide. “Ma forse per gli italiani è diverso. Nella promozione turistica dell’Abruzzo deve essere citata la presenza degli accompagnatori e delle guide alpine” 

Sui professionisti della montagna dell’Abruzzo, da anni, si ripercuotono i problemi delle regioni vicine. “La Regione Lazio non ha mai recepito la legge nazionale sulla professione, e molte guide di Roma e di altri centri laziali si sono iscritte da noi. Dal Lazio arrivano spesso in Abruzzo degli accompagnatori abusivi, che spesso mettono i clienti in situazioni pericolose. Tutti lo sanno, ma controllare non è semplice” continua Di Giosaffatte. 

La parete est del Corno Piccolo

Rispetto alle guide, gli accompagnatori di media montagna hanno qualche problema in più, dalla concorrenza delle guide ambientali dell’AIGAE al divieto di organizzare escursioni sulla neve, anche con le ciaspole. 

Con le guide ambientali dobbiamo essere più energici, per difendere la nostra professionalità e il nostro mestiere” spiega Di Giosaffatte. “Il divieto di operare sulla neve potrà essere risolto solo mettendo mano alla legge nazionale. Intanto l’unica soluzione è che gli accompagnatori lavorino insieme alle guide, come fanno organizzazioni come Mountain Evolution e la Compagnia delle Guide del Gran Sasso”.    

Se i rapporti con il Parlamento e il Governo toccano al CONAGAI, il Collegio Nazionale delle guide, Davide Di Giosaffatte e i suoi colleghi devono discutere con la Regione Abruzzo. E anche qui non mancano i problemi. 

La legge regionale sulle guide è ottima, e prevede anche dei contributi importanti” spiega il nuovo presidente. “Però, da qualche anno, questi fondi si sono bloccati. L’intera formazione professionale di una guida (selezione, corso per diventare aspirante, corso per diventare guida) costa 20.000 euro di iscrizione, e quasi altrettanto tra viaggi, vitto e alloggio, materiali”. 

Gran parte delle Regioni e delle Province autonome delle Alpi erogano dei contributi a chi partecipa. Non è un regalo, è un investimento sul turismo in montagna. Da noi, senza una mano da parte degli enti pubblici, la spesa è veramente eccessiva. Se la Regione non cambia atteggiamento, nessun giovane potrà dedicarsi alla professione. In futuro, le guide alpine dell’Abruzzo rischieranno l’estinzione”.  

Tags

Articoli correlati

Un commento

  1. a socio AIGAE noto con piacere che sembra si sia finito di riferirsi a noi come “abusivi” e si parli invece del ben più corretto “concorrenti”. La concorrenza fà bene a tutti, a noi quanto a loro. Auguri di buon lavoro lavoro alla nuova dirigenza, con l’augurio che vogliano, finalmente, confrontarsi con la concorrenza per trovare il modo di superare le attuali contrapposizione e cominciare a convivere in serenità, tornando tutti a fare solo quello che accumuna di più: le guide.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close