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Ragni di Lecco tra giovani, futuro e sponsor: intervista al nuovo presidente

Al termine di una delle assemblee più partecipate dell’ultimo decennio Matteo Della Bordella è stato eletto nuovo presidente del Gruppo Ragni. I 68 votanti, compresi tra i venti e gli ottant’anni, hanno inoltre eletto il Consiglio Direttivo.

Matteo succede a Fabio Palma, che il gruppo ha omaggiato con un grande ringraziamento visto «quanto (TANTO!) ha saputo fare per la nostra realtà».

Per l’occasione abbiamo voluto intervistare Matteo, reduce dal Cerro Riso Patron, per capire quale sia la direzione che vuole imboccare nella nuova veste e per scoprire come immagina il futuro dei Ragni.

Matteo, da dove viene la decisione di candidarsi?

Viene dalla voglia di restituire al gruppo almeno un po’ di quello che ha saputo darmi. Un gruppo che mi ha dato l’opportunità di crescere e con cui mi trovo benissimo.

Inoltre tengo molto al fatto che si porti avanti questa tradizione e che anche i ragazzi giovani abbiano la possibilità di crescere dal punto di vista alpinistico e personale.

Deriva da questi fattori la decisione di provare a raccogliere questa sfida.

Che apporto potrai dare al gruppo in questo tuo nuovo ruolo?

La mia idea è quella di continuare nella direzione già tracciata dal Gruppo e dal precedente Consiglio, non rivoluzionare nulla. Anzi, vorrei proseguire su questa strada cercando di raggiungere possibilmente obiettivi ancora più ambiziosi, a partire dall’attività alpinistica che dev’essere sempre al primo posto e che al centro ha le attività sulle Alpi.

Tre generazioni assieme sul palco a festeggiare i 70 anni dei Ragni di Lecco

Penso che cercheremo di raggiungere gli stessi traguardi raggiunti finora in questo campo, e magari punteremo a qualcosa di più ambizioso.

Fondamentale è però continuare i vari progetti portati avanti dal precedente Consiglio, ovvero cercare di avvicinare i giovani attraverso la Project Academy e coinvolgere le persone ed il territorio. Per questo continueremo con le serate, con la produzione di filmati che raccontano un po’ di noi e con gli eventi. Puntiamo tanto anche sulla palestra e sulla scuola, che per noi sono due asset molto importanti.

Come vedi il futuro dei Ragni?

Sono convinto che si stia andando in un’ottima direzione. La nostra sfida sarà quella di mantenere la rotta, possibilmente raggiungendo traguardi ancora più grandi.

Come dicevo, non dovremo per forza fare più o meno progetti, l’idea è quella di andare avanti secondo la linea tracciata, puntando su obiettivi di qualità e mantenendo alta quella che da sempre è la tradizione dei Ragni.

C’è inoltre la possibilità di allargare il gruppo, dato che di ragazzi motivati ed in gamba per spedizioni ed attività alpinistiche ci sono, come è stato dimostrato in questi anni.

Veniamo al lato comunicazione, che grazie a social network e sponsor sembra ricoprire un ruolo sempre più importante per le spedizioni. Secondo voi riesce il grande pubblico a capire ed apprezzare certe imprese? E soprattutto, volete sviluppare il lato comunicazione o credete possa costituire un rischio per l’attività dei Ragni?

Luca Schiera suona il violino. Foto @ Facebook Matteo della Bordella

Siamo in primis alpinisti, e nessuno di noi si dedica alla comunicazione come attività principale. Potremmo però sempre fare meglio. Infatti, anche se non siamo attrezzati per raggiungere il grande pubblico, la spedizione al Cerro Riso Patron e anche le altre spedizioni hanno avuto un buon impatto, che diventa indubbiamente un ritorno utile anche per il gruppo.

È quindi un punto su cui lavoreremo, poi sul come lavorarci ovviamente non lo deciderò io ma lo deciderà il gruppo, valutando diverse opzioni magari. Siamo però convinti che più ci facciamo conoscere più avremo possibilità future.

Adesso stiamo già facendo un lavoro a mio avviso più che buono in comunicazione, vediamo se si riesce a migliorarlo, dato che comunque è un lavoro non facile, perché è difficile capire da dove partire e dove mettere le mani.

Crescere un po’ anche da questo punto di vista comunque ci aiuterebbe in tante cose, a partire dal mero lato economico. Potrebbe infatti aiutarci nel supportare al meglio più spedizioni e progetti più grandi, dato che noi viaggiamo sempre low budget e ci sono idee che richiedono uno sforzo economico maggiore.

 

In bocca al lupo a Matteo e a tutto il Gruppo dei Ragni!

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4 Commenti

  1. Non hanno un’agenzia allora! Incredibile. Ho incontrato Palma e Della Bordella a Trento due anni fa con De Zaiacomo e Schiera. Un’impressione superlativa. Palma è leader vero con una capacità dialettica e strategica sconosciuti nel mondo alpinistico, Della Bordella un fuoriclasse dal cervello fino e gli altri due simpaticissimi e capaci sul palco di fare ottima figura. Fuori dalla serata persone super disponibili e molto piacevoli. Chiesi a Palma come aveva fatto a sopravvivere all’ambiente alpinistico lecchese, tutto invidie e litigi, e lui sorridendo aveva detto -dar retta ai mediocri è una perdita di tempo-. Infatti mi ero fatto scrivere la citazione sul DVD del Torre.
    Alpinisticamente sono i migliori e comunicano solo il giusto e con la giusta enfasi.

  2. Asset. Un gruppo alpinistico con Presidente il migliore in circolazione che parla di asset. Questi non li ferma più nessuno. Luigino Airoldi che ho sentito mi ha detto che l’assemblea ha fatto un applauso lunghissimo a Palma. C’è da imparare da questi qui non solo come andare in montagna. Qui da noi son solo beghe e i giovani non se li fila nessuno

  3. Più unico che raro che un gruppo si ritrovi alla guida, consecutivamente, due ingegneri laureati con la lode, come si legge. Ancora più unico che un gruppo si ritrovi nel consiglio i suoi migliori atleti visto i nomi di Pedeferri, Shciera e De Zaiacomo. Il miracolo Ragni, perchè di miracolo si tratta visto che erano morti e sepolti prima di Palma, è un miracolo che deve tanto ai vecchi che hanno lasciato che giovani e intellettuali andassero al comando. Gli altri gruppi, per non parlare del Cai, avrebbero tanto da imparare. Io che faccio atletica faccio il confronto con la federazione di atletica dove i nostri grandi Campioni sono stati allontanati. E la situazione del Cai, della Fidal e degli altri gruppi alpinistici la conosciamo. Se non erro i Sig. Da Polenza è proprio un ragno di una certa età e quindi partecipe della strategia degli anziani di farsi da parte verso i migliori

  4. Sì però entrambi questi ingegneri super intelligenti non sono di Lecco. A qualche lecchese roderà. Non ai Ragni evidentemente visto che li hanno voluti e votati e hanno capito che senza forze esterne sarebbero finiti come gli altri gruppi. Per una fetta di lecchesi che sono molto provinciali è uno smacco ma anche vero che a parte il Butch alpinisticamente Lecco è rimasta al palo

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