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Colpo di scena, il Melloblocco 2018 va in Svizzera

L’annullamento del Melloblocco 2018 aveva generato molti malumori tra gli appassionati italiani ed europei. La mecca del bouldering è sempre stata una tra le manifestazioni di punta dello scenario internazionale, capace di attirare in Valmasino migliaia tra atleti e turisti. Ma il 2018 sembrava destinato a doverne fare a meno, dopo un’edizione, quella del 2017, recuperata in extremis dagli organizzatori.

A sorpresa è invece stato annunciato l’abbinamento dell’evento Melloblocco all’MBB Street Boulder di Lugano. Il marchio della manifestazione è stato infatti ceduto – ma solo per quest’anno – all’evento che si svolgerà a Cresciano, in Svizzera. Un evento che per il 2018 si troverà così ad unire Street e Wild Boulder.

Il tutto si svolgerà – dal 3 al 6 maggio  – in 4 giorni di arrampicata sui blocchi del paese del Ticino, sotto la direzione della squadra del Melloblocco, con gli eventi Vip che si terranno invece in una tensostruttura nel centro di Lugano, in Piazza del Municipio.

La notizia – che come potete vedere è stata data su Facebook – ha creato moltissime reazioni. Tra la felicità degli svizzeri e la delusione degli italiani, che vedevano nella Val di Mello il luogo simbolo del Melloblocco. Una notizia che ha posto anche parecchi interrogativi: sarà comunque un successo? Verrà addirittura più gente data la posizione più centrale per l’Europa? E nel 2019 cosa succederà?

Un momento del Melloblocco 2016. Foto @ Melloblocco

Al quotidiano la Provincia di Sondrio la guida alpina Jacopo Merizzi, uno dei nomi storici dell’iniziativa, ha espresso un’opinione chiara al riguardo: «Il Melloblocco era nato con l’idea di creare un raduno per camminare in punta di piedi sui massi monumentali in un’area protetta, un raduno unico e riconoscibile di ragazzi provenienti da tutto il mondo che si trovavano per un gioco, per l’amore della natura, all’interno di una riserva protetta. Il lato agonistico era poco rilevante, perché la sua forza risiedeva nell’accesso a tutti a questa tipologia di arrampicata e poco importava della gara. Poi c’è stata una regressione: l’aspetto agonistico ha avuto il sopravvento, nell’ultima edizione con la grande tenda a Cataeggio è stato introdotto l’agonismo su palestra artificiale, uno schiaffo allo spirito originario del raduno. Se il Melloblocco è diventato questo, meglio allora che non si svolga nella Valle».

Michele Comi – uno degli ideatori e titolare del marchio Melloblocco – ha invece spiegato a Valtellina Turismo Mobile che «la litigiosità interna alla Valle, i malumori e le dichiarate contrarietà allo svolgimento del raduno hanno fatto sì che la decisione di ospitarlo non è riuscita a sbloccarsi». Una rinuncia che vista da fuori «appare paradossale» dato che l’evento «era di portata internazionale e così ben inserito nella natura». Una decisione che però accetta, dato che «la comunità locale ha pieno diritto di scegliere il proprio futuro».

Uno spostamento non definitivo, perché, come ha sottolineato Comi, il Melloblocco potrebbe diventare un evento itinerante «tornando in Val Masino e perché no fantasticando grandi utopici viaggi, che proiettano l’idea nata in una piccola Valle di granito a Phoenix e Joshua Tree negli States o a Rocklands in Sud Africa».

Una storia ancora tutta da scrivere.

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2 Commenti

  1. Bel tipo quel Merizzi. E’ sempre stato competitivo fino alle midolla pur essendo uno scalatore modesto ma non dovevano esserci arbitri ovvio. Il melloblocco ha avuto sempre premi e vincitori che fa lo gnorri? solo perchè gareggiano anche su plastica? non mi si venga a dire di naturalità del melloblocco che c’erano 2000 iscritti. certe dichiarazioni sono da vero politico

  2. La dichiarazione di Merizzi ricorda tanto l’approccio al turismo di certe zone della Calabria: “non venite qui perché date fastidio”….

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