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Alto Adige, boom di firme per la petizione contro il lupo

Sta registrando un vero e proprio boom di firme la petizione online, lanciata dall’assessore altoatesino per l’agricoltura Arnold Schuler, per chiedere più competenze alla Provincia di Bolzano per la gestione del lupo. In poco più di 24 ore sono state raccolte 12.000 firme.

La petizione chiede a Bruxelles “che si adottino immediatamente le necessarie misure per abbassare il livello di tutela del lupo”, mentre allo Stato “che si adottino immediatamente le necessarie misure per rendere possibile il prelievo controllato del lupo in Alto Adige, in armonia con le direttive europee“.

 La soluzione indicata dall’assessore Schuler è il controllo della specie ritenuta una minaccia concreta per agricoltura e sicurezza dei cittadini, come si spiega nel documento: “La crescente percentuale di ibridi ed i numerosi abbattimenti illegali sono in contraddizione con la tutela della specie e potrebbero essere sensibilmente ridimensionati attraverso un prelievo controllato“.

Il tema della coesistenza uomo-lupo sulle Alpi sarà al centro di una due giorni dedicata che si svolgerà al teatro Auditorium di Trento il 19 e 20 marzo, dove saranno illustrati i risultati ottenuti e le azioni di conservazione del progetto WolfAlps del programma europeo Life. Il 18 al MUSE di Trento dalle 10 alle 21 si terranno eventi, laboratori, attività e incontri che anticiperanno i temi della conferenza finale del progetto Life WolfAlps. 

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3 Commenti

  1. “La crescente percentuale di ibridi”
    questo è il problema in aggiunta ai branchi di randagi spesso scambiati per lupi, randagi che non sono tali a causa del lupo…
    come al solito poche idee e ben confuse a casa dei politici

  2. Hanno impestato l’Italia di lupi, anche dove non si erano mai mai visti. E guai a toccarli. Ma stranamente non gliene frega niente di tutti i caprioli, camosci, mufloni, cervi, vitelli asini pecore al pascolo, sbranati a centinaia.. quelli non hanno diritto di vivere…di questo passo gli ungulati scompariranno, ma chi se ne frega, e i pastori di montagna, che già fanno una vita dura, ce l’avranno sempre più difficile, ma chi se ne frega. Animalisti del chez. Qua in montagna vengono in paese in cerca di cibo, ma va bene così… glieli metterei in giardino a quei 4 politici, e ai vari wwf enpa ecc, e poi voglio vedere cosa dicono.

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