AlpinismoK2 invernale

K2: Urubko e Bielecki verso i 7300 di campo 3

Corrono i polacchi lungo lo Sperone degli Abruzzi. Dopo il cambio strategia, che li ha portati dalla via Cesen alla parete Est, la spedizione di Krzysztof Wielicki, complice un pizzico di fortuna, ha subito una netta accelerata.

Il meteo è infatti favorevole e le condizioni della montagna, come riporta Wielicki, sono buone. Ci sono anche corde fisse in ottimo stato, probabilmente quelle lasciate dalle spedizioni dell’estate 2017.

C’è anche la grande voglia di vetta di Urubko che aiuta. Il russo infatti, nonostante qualche brontolio, da sabato sta marciando verso l’alto. Con lui c’è Adam Bielecki, che, come ha raccontato lo stesso capospedizione, “sta cercando di mantenere il passo” di Denis.

Oggi la cordata Urubko-Bielecki dovrebbe superare la Piramide nera, sotto la quale ieri notte si è accampata (6800 metri), per installare campo 3, solitamente a 7330 metri.

Nel frattempo, dopo aver dormito a campo 1, Marek Chmielarski e Artur Małek sono scesi al base; invece la coppia Janusz Gołąb e Maciej Bedrejczuk sta salendo, attraverso il Camino Bill, per raggiungere C2 dove trascorrerà la notte. Oggi in parete anche Marcin Kaczkan e Dariusz Załuski. L’acclimatamento quindi prosegue.

Il lavoro è stato distribuito nel modo seguente: Urubko e Bielecki spingono in alto, gli altri attrezzano la via, controllando le corde, estraendole dalla neve e dal ghiaccio, e portano su materiale.

Intanto un team di quattro portatori è al lavoro sulla Cesen per portare giù corde, tende e tutto l’equipaggiamento lasciato.

Il meteo dovrebbe rimanere favorevole almeno per qualche altro giorno, poi arriveranno neve e vento.

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8 Commenti

  1. Chissà, può darsi che Denis, avendo ancora qualche giorno di meteo favorevole, tenti la vetta disubbidendo agli ordini.

  2. un dubbio…
    considerando che secondo alcuni una spedizione invernale non dovrebbe nemmeno iniziare prima del 21 dicembre per essere considerata tale al 100%, utilizzare corde fisse rimaste lì dall’estate non “invaliderebbe” tutto?
    uno potrebbe pensare di andare ad attrezzare la via d’estate e poi tornare a salirla d’inverno (sistemando quello che non ha resistito alle intemperie, ovviamente)

  3. direi di non esagerare, usare corde fisse usate, anche se fossero state fissate in estate precedente, è comunque assumersi un rischio e non invalida proprio nulla.
    quello che è già sulla montagna è lì, se necessario usarlo si usa

  4. “Chissà, può darsi che Denis, avendo ancora qualche giorno di meteo favorevole, tenti la vetta disubbidendo agli ordini.”

    Denis non è un’idiota.
    Si, perchè non siamo più ai tempi di Buhl o Messner.
    Questa, vi ricordo, è la spedizione NAZIONALE UFFICIALE polacca.
    Wielicki ha, come prima preoccupazione, la sicurezza di tutti.
    Non potrebbe mai permettere un tentativo di vetta in solitaria, senza che prima sia almeno attrezzata la via e qualche alpinista sia a C4 in caso di EMERGENZA per chi tenta la cima.
    Prova a immaginare lo scenario, Urubko va da solo, nessuno a C3, problemi in discesa…disastro NAZIONALE

  5. Anche secondo me l’utilizzo di corde fisse esistenti (soprattutto se utilizzate per aprire la via) svilisce l’importanza della salita (che già non brilla per stile adottato), ma mi pare di capire che questa sia una spedizione in cui l’importante sia solo “conquistare” la vetta (il come è facoltativo). Agli occhi dell’ alpinismo moderno non vale un gran che come impresa! Resta solo il primato di prima salita invernale.

    1. L’etica di Preuss infatti è morta con lui…ora sono tutti bravi a definire ognuno la propria versione di stile “pulito”

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